Una serra per coltivare... relazioni (2)
Data: 21/06/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Zindo, Fonte: Annunci69
... espressioni erano “serie”, da persone concentrate su qualcosa di importante. La virulenza del giorno prima sembrava non appartenere più ad Osvaldo che, come se il suo carattere si fosse ammorbidito sotto l'acqua ed il sapone, adesso era tutt'altro che un dominatore, tutt'altro che un torello sbizzarrito. Al contrario era delicatissimo nei modi, mansueto come un agnello, docile come uno schiavetto attento a leggere dagli occhi, dai fremiti, dai sospiri della donna, i messaggi di lei per essere pronto ad assecondare ogni desiderio che il corpo di lei sembrava esprimere di desiderare. Patrizia si sentì come creta modellata dalle mani che correvano sul suo corpo e qualcosa le fece provare la sensazione di stare tornando bella, rimodellata appunto da Osvaldo....e non solo apprezzò le mani ma anche altre parti corporee che Osvaldo utilizzò su di lei, come quel duro e tesissimo pene che sembrava essere (secondo le percezioni di Patrizia) lo scalpello che voleva rifinirla, andando a curare anche le parti più “profonde”, cioè insinuandosi tra le sue cosce, strisciando tra le grandi labbra della sua figa inizialmente. Poi, quando Osvaldo la indusse gestualmente a dargli le spalle, lui le si appoggiò alla schiena, le afferrò i seni e...”lo scalpello” prima passeggiò tra i glutei, poi si introdusse tra le cosce, infine punto deciso verso l'orifizio posteriore.
Non poteva essere cambiato in poche ore l'indole da dominatore di Osvaldo, non poteva l'impetuoso maschio del pomeriggio ...
... precedente essere diventato un tenero coccolone, quindi Patrizia avrebbe dovuto aspettarselo di vederlo tornare alla piacevole prepotenza del primo giorno, eppure si sorprese della iniziativa presa da Osvaldo e della ostinazione che mise nell'insistere per raggiungere lo scopo. Quel tipo di rapporto, da alcuni ritenuto anomalo, non viene praticato spesso tra una coppia etero occasionale, di solito si punta al rapporto per “via normale”. Osvaldo non era tipo da “solite cose” e a Patrizia non dispiacque poi tanto quella iniziativa: si posizionò con le braccia appoggiate, dai gomiti alle mani. Alla parete piastrellata del vano doccia, curvandosi abbastanza per spingere all'indietro il suo bel culetto, divaricando i piedi e, lasciando che “lo scultore Osvaldo” che la stava riplasmando facendola tornare a sentirsi bella, le rifinisse anche le parti più “riservate”.
“Che maiale”- disse con tono sensuale e gaudente, Patrizia.- “Che maiale che sei, anche lì me lo metti?”
“Dappertutto te lo metto oggi, in culo, in figa in bocca ...tanto abbiamo tempo mi pare...sei sola vero?”
“Non distrarti, pensa a me ora, fottimi, sbattimi. Fa davvero quello che dici, riempimi ovunque tu vuoi, dimmi che sono una zoccola, fammi sentire una vera baldracca”
“Sei una vera femmina..e questo dice tutto...”
Parlarono solo i corpi, sbattendo l'uno contro l'altro, con l'acqua che cadeva dall'alto in mezzo a loro, bagnandoli e facendo da lubrificante. Il cic-ciacche, del bacino di lui sulle natiche ...