1. La fantasia


    Data: 07/05/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... permetta di vederla nuda. Solo al pensiero, all’immaginare ogni possibile donna, il mio membro s’inturgidisce. Io non sono nudo ma improvvisamente bramerei esserlo con lei al mio fianco, su di me, dentro di lei… Ed è in quel momento che sento il canto vicino. Vicinissimo. Il solo canto mi fa intorbidisce il sangue, volgendomi a pensieri lussuriosi. Oltrepasso una salita e supero delle felci. Eccola! Sulla sabbia cristallina del fiume, canta la sua melodia, il sole che illumina il suo corpo bruno, coperto solo da una tunica bianca. Scalza, si erge accanto al fiume. È bellissima. Mi prendo un istante, uno solo per ammirarla prima di decidere cosa fare… O meglio, come farlo. È magra ma non denutrita. Ha un seno piccolo, i capelli neri sono sciolti e arrivano sino a metà schiena. Attraverso la vegetazione la vedo apparire e scomparire dalla mia vista. Non so precisamente che cosa stia facendo ma voglio scoprirlo. Purtroppo, tempo un istante e la giovane sparisce nuovamente dalla mia visuale. Dovrei spostarmi per riuscire a vederla bene. E così decido di farlo. Che mi costa? Mi sposto cautamente e improvvisamente… Crack! Il maledetto rametto mi si spezza sotto il piede. Merda, di tutti i posti possibili… -C’è qualcuno?-, chiede la giovane. Sospiro. Ormai non posso star zitto e rischiare che mi scopra, sarebbe ben peggio. -Scusa. Colpa mia… sono inciampato su un ramo.-, dico uscendo alla luce del sole, sulla spiaggetta di sabbia bianca. Eccola lì, davanti a me, le mani sui ...
    ... fianchi, la posa inquisitoria… Sospiro. È bellissima e semplicemente io non so come cavarmi d’impaccio. -Che ci facevi là dentro?-, chiede. La voce flautata mi suona splendida alle orecchie. Sorrido. -Ecco… io ti ho sentita cantare e ti cercavo… pensavo di doverti fare i miei complimenti per tanta abilità canora.-, dico infine, optando per la verità. Lei sorride. -Ok.-, dice lei, -Accetto i tuoi complimenti. Ma suppongo tu sia stato lì a lungo…-, dice. Annuisco. È vero. Il tempo è trascorso in fretta e senza pietà. -Abbastanza… Sei bellissima.-, dico, -Neppure la più fulgida delle stelle ha la tua beltà.-. Lei sorrise, i denti bianchi che spiccano brillanti sul viso bruno e i capelli neri. -Non sarà l’adulazione a guadagnarti il mio perdono.-, dice. Io sorrido a mia volta. -Naturalmente no. Non lo penso neppure. Ma forse, del cibo potrebbe?-, chiedo. Poso a terra un tascapane da cui traggo due focacce. Ne porgo una alla giovane. -Già meglio.-, ammette lei. Ci sediamo sulla sabbia a mangiare. La focaccia è deliziosa ma non la gusto appieno: sono concentrato su quella giovane, attirato, ammaliato da lei. Rimango in silenzio un lungo istante. Lei mi sorride. Poi ricordo. -Se vuoi, ho anche da bere.-, dico. Le passo la bottiglia. -Non ci ho ancora bevuto. Bevi pure per prima.-, aggiungo. Lei la apre, annusa. -Non è thé al limone.-, dice. Annuisco. Effettivamente non lo è. È una ricetta particolare. -No. È un thé alla menta con alcune aggiunte varie.-, spiego. Lei prende un sorso. ...
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