La fantasia
Data: 07/05/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
Questa é una fantasia che ho sempre avuto. Un pensiero che mi sfiora di continuo. Un desiderio.
Immaginatevi una donna di colore. Indiana o caraibica. No, non é che non lo sappia dire, é che cambia. Ecco, ora so già che qualcuno penserà che non sono coerente nelle mie fantasie. Beh, quel qualcuno si sbaglia: la coerenza c’é. Ma non é totale. Non é forse questo il bello della fantasia? il poter stravolgere le logiche del reale? Dunque, immaginatevi questa giovane. Capelli lunghi, sino a circa mezza schiena, seno piccolo, non eccessivamente grande ma certamente apprezzabile. Il viso é ben fatto, non grasso o sproporzionato. Importante: gli occhi sono verdi. Le labbra sono fini, graziose ma non troppo grosse, non come certi labbroni che finiscono col rendere ridicoli. Ok? Fatto? Lo chiedo perché voglio essere certo che capiate dove voglio andare a parare. Bene, creata quest’anatomia, occupiamoci del dettaglio rilevante. Quello che rende tutto questo insieme tremendamente interessante. Ora che avete questa immagine, immaginatevi questa ragazza nuda. Completamente.
Dio, solo a pensarci… Ok. Dopo!
Avendo quest’immagine in mente, ora potete figurarvi il resto. Il corpo di questa bellissima femmina coperto di tatuaggi. Non meri ghirigori ma simboli tribali. E questi tatuaggi dipingono come inchiostro la tela del suo corpo. Immaginatevela ora! Avvolta da un drappo d’inchiostro che non copre nulla. E questa è la premessa. Comunque, ora bisogna occuparsi ...
... dell’ambiente.
Palme, vegetazione, l’ansa di un fiume contornato da una spiaggia di fine sabbia. Immaginatevi la sabbia bianca, sottile sotto i piedi. In alto un sole che spacca le pietre, il calore nell’aria. Il canto di uccelli tropicali nell’aria. Io cammino lungo la riva assolata. Lascio che i raggi del sole crogiolino il mio corpo in un torpore meraviglioso. La sensazione della sabbia sotto i piedi è paradisiaca e a pochi passi, la giungla, l’ignoto. In bilico tra il conosciuto e quell’ignoto tanto invitante quanto spaventoso, io cammino.
Poi lo sento. Un canto. Lontano ma vicino. Melodioso, armonioso e squisitamente nonché percettibilmente umano. So e sento che è una donna a cantare. Ascolto quel canto che sembra in sanscrito. È bellissimo. Decido: voglio trovare quella giovane che canta, Anche solo per potermi complimentare con lei per la sua meravigliosa canzone. Anche solo per quello, comincio a cercarla, ascoltando il canto melodico e stupendo che continua a echeggiare nella giungla. Curioso è il fatto che, esclusi i richiami di uccelli tropicali in lontananza, non ci siano altri animali. La giungla è stranamente quieta. Silente. Lentamente mi sembra che il canto sia più vicino, più nitido. Mi avvicino piano. Lentamente. Quasi timoroso che sentendomi quell’ignota giovane si spaventi e scappi. In verità so perché sono così furtivo. Pur non volendolo ammettere neppure nella serena tranquillità di quella giungla, so con assoluta certezza che la mia speranza è che la mia furtività mi ...