1. La lunga notte – cap. 3


    Data: 21/04/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu

    ... guardato a vista dai due che lo avevano portato a casa, un labbro tumefatto, un occhio gonfio. Corro ad abbracciarlo piangendo, prendo la sua testa tra le mani, scorro le sue ferite e i suoi lividi. “Come stai amore?” gli sussurro guardandolo negli occhi. “bene, non ti preoccupare” risponde con uno sguardo indagatore. Anche lui vuole capire come sto realmente. Mi siedo al suo fianco e tutti e due guardiamo verso Dasho, che intanto sta controllando nella borsa che riconosco, l’hanno presa a casa nostra, il bottino della razzia. Sembra soddisfatto. “Bene, a questo punto vi lascerò andare. Prima però un avvertimento. Non pensate neanche lontanamente di andare alla polizia o dai carabinieri. Non servirebbe a nulla, se non a farmi incazzare.” Si versa un bicchiere di whisky. “Se siete furbi considerate tutto questo come un brutto sogno. Se vengo a sapere che avete fatto una denuncia… e lo vengo a sapere ancora prima che la firmiate, veniamo a casa vostra. A te – dice indicando Matteo taglio la gola personalmente, mentre questa cagna la cedo ai senegalesi, passerà i prossimi sei mesi a fare pompini e a prenderlo nel culo da una mandria di negri e di marocchini, in una topaia piena di pulci, da cui uscirà solo morta.” Beve un lungo sorso, poi ...
    ... ci guarda. “Sono stato chiaro?” “Si – risponde mesto Matteo – ok, niente denuncia, lasciateci solo andare a casa tranquilli. Avete preso quello che volevate, siamo solo stanchi.” Dasho ci guarda intensamente negli occhi. Quando incrocio il suo sguardo mi sento mancare. Cazzo, ma perché continua a farmi questo effetto, è un bastardo che mi ha violentato, ci ha picchiato, derubato… “Portali alla macchina e lasciali andare” dice a Ditmir voltandoci le spalle. Ci alziamo titubanti, Ditmir ci fa segno di uscire con le chiavi in mano. Matteo passa per primo la porta. Mentre esco mi volto, Dasho è in fondo al salone, ci da le spalle… non mi guarda, non gli interessa nulla di me… mi sento ferita. Abbasso gli occhi ed esco, scortata da Nandi. Scendiamo le scale senza dire una parola, ci accompagnano alla macchina, parcheggiata poco distante. Ci danno le chiavi, infilandoci a forza nell’abitacolo ancora pieno di pezzi di vetro. Ditmir si avvicina al mio volto, “Ciao bella, ricordati quello che vi ha detto Dasho, mantiene sempre le sue promesse. È meglio se non fate cazzate. Andate ora” Poi si allontanano tornando verso casa. Restiamo senza forze fermi. Sto tremando, nessuno dei due dice una parola. Poi Matteo mette in moto: si torna verso casa. 
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