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LUCA E LA NOSTRA AMICIZIA
Data: 03/04/2022, Categorie: Prime Esperienze Sesso di Gruppo Gay / Bisex Autore: Ruivo1993, Fonte: xHamster
... pantaloncini, senza incontrare resistenza da parte sua. Una volta abbassati, avvicinai nuovamente la mano al suo cazzo, sollevandolo e fissandolo pieno di meraviglia. Erano sicuramente più di venti centimetri, non saprei dirlo con precisione, ma di sicuro iniziai a sbavare solo alla sua vista e per le sensazioni che trasmetteva al contatto della mia mano. La pelle aveva una consistenza vellutata, e sotto era duro come il ferro e caldo, e pulsava mentre lo zio Carlo gemeva stringendo con forza il tavolo di legno. «Vai avanti, Luca, fai tutto quello che vuoi, fallo!» Disse a denti stretti e tenendo gli occhi chiusi. Mi feci più vicino mentre una goccia trasparente faceva capolino dalla cappella, rabbrividii inspirando profondamente quell’odore muschiato e avvolgente. Lo zio Carlo gemette di nuovo e proprio in quel momento sentimmo la zia chiamare, e lui si irrigidì tirandosi su immediatamente i pantaloni. «Merda! Proprio adesso.» Imprecò. Mi rialzai un po’ scosso. Lui mi guardò negli occhi cingendomi la spalla con un braccio e poggiandomi un dito sulle labbra. «Luca, non puoi dire a nessuno quello che stavamo facendo.» Alzai lo sguardo su di lui e poggiai una mano sull’evidente rilievo del suo cazzo sotto i pantaloncini. «Certo zio, non lo dirò a nessuno, è solo tra te e me.» Ridacchiò e chinandosi in avanti mi baciò sulla guancia. «Più tardi te lo farò toccare ancora, se è quello che vuoi, d’accordo?» Ero elettrizzato al solo pensiero e ansimai. «Si, è ...
... così, lo voglio, voglio toccarlo ancora!» Lui rise più forte e mi diede una pacca sul sedere, «Adesso andiamo, sono sicuro che alla signora servirà qualcosa dal supermercato.» Tornammo dentro con gli altri e io rimasi poggiato al muro della cucina mentre mia zia spiegava allo zio Carlo che voleva che andasse a comprare del gelato per tutti. Lui mi chiese se volessi accompagnarlo e io risposi di sì con entusiasmo. Una volta saliti in macchina si slacciò nuovamente i pantaloncini e disse: «Adesso puoi giocarci fino al supermercato e anche al ritorno, se vuoi.» In risposta feci scivolare una mano sulla sua asta afferrandola alla base. Lui sorrise e mi diede un buffetto sul braccio. «Così, dai, gioca col mio cazzo mentre andiamo a comprare questo benedetto gelato.» Arrivammo al piccolo negozio fin troppo presto e lui si sistemò prima di scendere dall’auto. «Resta fermo lì, voglio trovarti così quando ritorno! E slacciati i pantaloni, lascia vedere quel bel culetto al tuo zio preferito.» Avevo le vertigini, ero spaventato ed eccitato allo stesso tempo. Nel tempo che impiegò ad entrare e uscire dal negozio io mi ero tirato i pantaloncini giù fino alle caviglie. Quando rientrò in auto poggiò il gelato sotto il mio sedile e mentre tornava dritto sentii la sua mano accarezzarmi sul sedere, facendomi rabbrividire. «Ti piace?» Respiravo a fatica. «Si zio, da morire!» Rise forte e avviò l’auto. Sulla strada del ritorno prese la via più lunga e tenne per ...