1. "ancora un'avventura per mia cognata"


    Data: 25/03/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... ciò che veniva in risalto era la sua voglia di fare la puttana, per come si era imbellettata: occhi truccati in maniera marcata, viso con fondotinta non molto coprente, ma abbastanza da dare un colore marcato alla pelle e, poi, il rosso lucido sulle labbra.
    
    "Ti piaccio così? - chiese con un tono da maliarda - stasera dove mi porti a ba…llare?"
    
    La guardai sorridendo e, interpretando il ruolo del maschio dominante, dissi
    
    "Dovrei sapere prima che abito indossi"
    
    Fece un mezzo giro mettendosi di profilo e, lentamente, aprì la pelliccia.
    
    Sotto era praticamente nuda; solo un body nero a rete e stringhe con collarino, un sottilissimo filo di stoffa che le attraversava le natiche, mettendo in risalto il suo bellissimo culetto.
    
    "Se ho capito bene, la signora vorrebbe andare a ba…llare? - dissi - Invece penso proprio di portarla sopra, nella mia camera da letto" e, così dicendo, mi alzai dal divano e le sfilai di dosso la pelliccia.
    
    "Che fai? Fa freddo!" protestò e mi si strinse addosso; mi baciò con trasporto.
    
    In camera da letto, volle esser lei a spogliarmi e, con la maestria di una grande professionista, mi sbottonò la camicia e la fece volare dall'altro lato del letto.
    
    Poi fu la volta dei pantaloni, che mi tirò giù insieme agli slip.
    
    Si sedette sul bordo del letto e mi prese il cazzo, già abbastanza duro, in mano.
    
    "Per dove lo voglio stasera, deve diventare di marmo" così dicendo abbassò la testa e cominciò a baciarlo.
    
    Sapeva come farmi morire ...
    ... di passione.
    
    La sua lingua lo percorse dalla cappella alla radice e poi di nuovo fino al frenulo.
    
    Un bacio sul glande e poi di nuovo giù, fino ai testicoli.
    
    Sapendo che non gradiva suggerimenti, la lasciai fare fino a quando non si soffermò con la lingua sulla cappella.
    
    Era troppo: correvo il rischio di sborrare, per cui mi staccai dalla sua bocca, per allentare la tensione.
    
    Capì al volo, per cui, quando mi riavvicinai, aprì la bocca e cominciò a succhiarlo.
    
    Misi la mano destra sulla sua testolina, tra il sul bellissimo chignon e guidai il pompino.
    
    Riuscì a farselo entrare tutto in bocca, per poi sputarlo velocemente fuori.
    
    Andammo avanti ancora per un paio di minuti, poi si staccò da me con gli occhi lucidi di desiderio.
    
    "Ora tocca a te!" e così dicendo si mise in ginocchio sul letto, con le gambe leggermente divaricate, offrendomi lo spettacolo del suo superbo culo e della sua vagina, che sembrava pulsare.
    
    Poggiai la testa su quella collina del piacere e leccai, avidamente e alternativamente, figa e buco del culo.
    
    Persi la cognizione del tempo, tanto era dolce e buono il suo sapore.
    
    La sentivo ansimare e per meglio offrirmi il suo fiorellino, si aprì le natiche con le mani. Prese a contrarre il ventre e il ritmo del suo bacino mi fece intendere che stava venendo. Con un guizzo feci saettare la lingua più avanti e, appena si poggiò sul clitoride, si bagnò tutta.
    
    Letteralmente bevvi a quella fonte e, più leccavo, più lei godeva.
    
    Si ...
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