1. Una mano in aiuto – seconda parte


    Data: 22/03/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu

    ... porta e vedendomi ancora in quello stato pietoso con gli schizzi di sborra dappertutto, si era messa a pulire. La sua espressione era distesa, rilassata. Sul suo viso nessun segno di pianto.
    
    Dopo quell’episodio avevamo ripreso la solita pantomima madre-figlio, intercalata adesso da rilassanti parentesi di piacere. Non mancavo infatti di mostrare a Lea, con finto imbarazzo, la mia quotidiana erezione. E ogni giorno Lea ripeteva lo stesso copione e le stesse parole: ‘non dobbiamo farlo’, ‘deve restare un segreto tra noi’, ‘dobbiamo smetterla’, poi sega, sborrata, fuga dalla mia camera, singhiozzi e infine pulizia finale. Con il passare dei giorni ero riuscito ad alzarmi letto e camminare da solo: ero finalmente in condizione di scoprire cosa combinava Lea dopo la mia sborrata giornaliera, quando fuggiva via a singhiozzare.
    
    Sarebbe stata una scoperta sconvolgente.
    
    Quel giorno, dopo il quotidiano orgasmo e la fuga di Lea, piuttosto che rilassarmi decisi di alzarmi e seguirla.
    
    Lea era corsa in camera sua e nella fretta aveva dimenticato di chiudere la porta. Si era buttata sul letto e dopo essersi abbassata le mutandine aveva allargato le gambe. Era così presa da quanto stava per fare da ignorare la mia presenza sulla porta.
    
    La visione paradisiaca della sua fica rasata era già di suo uno spettacolo memorabile, quello che avrei visto dopo mi avrebbe lasciato senza fiato.
    
    Cominciò a spalmarsi sulla fica la sborra che le era rimasta sulle dita. Poi, massaggio dopo ...
    ... massagio, era finita per masturbarsi furiosamente. Prossima all’orgasmo Lea aveva iniziato a gemere, risolvendo di fatto un altro mistero: quelli che in lontananza sembravano singhiozzi erano in realtà gemiti di piacere.
    
    Dopo averla vista godere, tornai sui miei passi. Ero ormai ossessionato dalla Lea perversa e lussuriosa lontana anni luce dalla mammina premurosa. Era chiaro che il desiderio represso di Lea era tornare a scopare, a farsi riempire da un cazzo possente, a sentire sulla sua fica le roventi gocce di sborra. Desiderava sentirsi una femmina appagata.
    
    Prima o poi sarebbe stata accontata.
    
    Il piacere della sega quotidiana unito all’immagine di Lea che si spalmava la mia sborra sulla fica aveva reso i miei orgasmi ancora più devastanti. Lea, vendendomi sconvolto dal piacere, piuttosto che fuggire immediatamente in camera sua, preferiva trattenersi un po’ ad accarezzarmi i capelli e guardarmi riprendevo fiato.
    
    Arrivò il momento di togliere il gesso e di iniziare la terapia riabilitativa. Giorno dopo giorno facevo passi da gigante nel riacquistare la mobilità perduta, ma preferivo fare la parte del povero malato di fronte a Lea per paura potesse iniziare a rifiutarsi di farmi la sega quotidiana.
    
    Un giorno, alla fine del massaggio quotidiano, decisi di osare.
    
    Stavo riprendendo fiato dopo aver sborrato sulla mano di Lea. Avvicinai lentamente la mia mano al cazzo.
    
    “Vedo che stiamo facendo progressi con la riabilitazione!” – affermò soddisfatta
    
    Le ...
«1234...»