1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (20)


    Data: 22/03/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... fossi una cagna. Sentivo le lacrime rigarmi il viso ma accettai come le altre volte anche questa umiliazione.
    
    “Chissà in quanti si divertiranno nel vedere che la seria professoressa Mia viene a Parigi per battere”.
    
    Mi sentii umiliata, vedevo la mia vita e la mia reputazione andare in fumo. Mi strattonò ed io non feci alcuna resistenza anche quando mi obbligò ad inginocchiarmi davanti a lui. Ebbi molta difficoltà a farlo anche per la paura di scivolare a causa del pavimento bagnato e puzzolente. Sentivo lo schifo prendermi il cervello quando le ginocchia incontrano il freddo delle mattonelle. Ora ero inginocchiata davanti quell’uomo che per me restava ancora uno sconosciuto.
    
    “Ora tira giù la zip con i denti, puttana.”
    
    Senza dire una parola avvicinai il viso alla patta dell’uomo e cercai di prendere la zip con i denti, ma non ci riuscii.
    
    “Non ce la fai prof?” mi domandò quasi ridendo.
    
    Feci cenno di no con la testa e lui con la destra mi aiutò, abbassò un po’ la cerniera e poi mi mise tra i denti la linguetta in modo che io potessi tirarla giù.
    
    Poi si rese conto che non potevo continuare a spogliarlo e, mettendosi una mano nei pantaloni tirò fuori il suo sesso giù turgido e me lo fece danzare davanti agli occhi.
    
    “Ti piace il mio cazzo, eh prof? – mi domandò mentre me lo passava sul viso, sul naso e tra le labbra – dai, prendilo in bocca e datti da fare, ma prima dimmi, ti piace? Lo vuoi in bocca.”
    
    Feci cenno di sì col capo tenendo però gli occhi ...
    ... bassi. Cercai di imboccarlo ma lui si allontanava ad ogni mio tentativo.
    
    “Guardami in faccia e dimmi che ti piace prenderlo in bocca. Su, guardami bene e dimmi se ti piace.”
    
    Inebetita dal forte odore di sesso che veniva dal suo inguine e ormai priva di ogni volontà alzai il capo e lo guardai, facendo cenno di sì. Soddisfatto della mia risposta spinse il suo sesso tra le mie labbra e io mi affrettai ad imboccarlo.
    
    Lo succhiavo e lo leccavo con devozione mentre lo sentivo gemere di piacere. Non so perché ma la cosa anziché farmi schifo mi piacque molto, mi piacque sentirlo godere, mi piacque dargli piacere.
    
    Così ci misi anche molta passione nel muovere il capo tra le sue gambe, nel portare il suo sesso fino alla mia ugola e per poi tirarlo fuori, insalivandolo tutto.
    
    “Ci sai fare con i pompini, prof.” Mi disse mugolando dal piacere.
    
    “Guardami in faccia mentre mi spompini!” mi disse all’improvviso. Io alzai lo sguardo verso di lui ubbidiente. Un lampo, poi un altro, poi un altro ancora. Mi scattò tre foto mentre lo guardo, mentre ho il suo sesso in bocca.
    
    “Ora basta prof – disse spingendomi quasi con disprezzo – ora voglio incularti. Voglio avere il piacere di inculare la professoressa Mia D…,ti ricordi di me?”
    
    Sentii il mio nome mentre mi strattonava col guinzaglio ed ebbi un lampo di memoria. Lo riconobbi, Adolfo un mio studente che avevo bocciato più volte all’appello del mio corso e solo perché mi veniva antipatico ed era amico di Cosimo. Ed ora a sorti ...
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