1. La figlia della vedova gioca bene


    Data: 19/03/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... altro che impormi la massima concentrazione sulla guida, per evitare guai, e tentare di resistere agli stimoli che le sue manipolazioni mi davano. Fortunatamente, il punto peggiore della strada era superato e in breve raggiunsi il cortile del condominio; mi diressi al mio posto-macchina e parcheggiai.
    
    Non avevo neanche spento il motore che Vanessa aveva già estratto dal pantalone il mio cazzo e cominciava a manipolarlo con più libertà e decisione; il suo modo di masturbare indicava un’esperienza lunga e matura a certe pratiche “automobilistiche”: non solo mi provocava lunghi e sconosciuti brividi col tocco leggero delle dita, ma sapeva anche accelerare o rallentare il ritmo, stringere o rilassare la presa secondo le emozioni che mi provocava e le reazioni del mio uccello decisamente supereccitato. Più di una volta fui sul punto di esplodere in una violenta sborrata; ed altrettante Vanessa, intuendo istintivamente l'orgasmo, frenava il movimento, mi stringeva i coglioni e mi ricacciava indietro la sborrata.
    
    Mentre ero all’apice del piacere, con un movimento imprevisto e repentino, si abbassò sul mio ventre e ingoiò di colpo l’asta fino alla radice, strappandomi un urlo di piacere che nella notte mi sembrò risuonare fino all’ultimo piano, anche se eravamo chiusi in macchina. Quasi soddisfatta di sé, cominciò un lungo ed elaborato pompino che mi provocò violente sensazioni di piacere e mi strappò, mio malgrado, altri notevoli urli a malapena soffocati; come già aveva ...
    ... fatto mentre mi masturbava, alternò sapientemente i movimenti, leccando e succhiando, stringendo tra le labbra e affondando in gola l’asta, ogni volta prevenendo di un niente il mio orgasmo e stringendomi i coglioni fino a farmeli dolere per impedirmi di sborrare.
    
    Avevo perso qualsiasi capacità di reazione e mi abbandonai alla dolce violenza della ragazza che non concedeva nessuno spazio nella sua iniziativa che non ammetteva altro che una supina accettazione di tutto quanto avesse deciso: in un angolo della mia mente, mi spaventava l’idea di una donna così giovane che, nonostante la mia esperienza, mi sconvolgeva completamente e mi riduceva ad oggetto di una sua interpretazione del piacere. Ma, d’altro canto, le fortissime sensazioni che mi procurava non solo mi facevano scegliere di abbandonarmi alla sua volontà ma addirittura mi inducevano a lasciarmi andare senza pudore.
    
    All’improvviso, il fascio di luce dei fari di una macchina che sopravveniva ci precipitarono nella realtà di un cortile interno ad un edificio: istintivamente, mi ritrassi e lei, sollevando la testa, semplicemente disse: ”Ecco mamma!”; contemporaneamente, aprì la portiera e si avviò all’auto di Margherita che per l’appunto aveva parcheggiato poco oltre. Ero certo che aveva intuito e visto tutto, ma mi sforzai di ricompormi ed uscii dall’auto coi pantaloni richiusi, anche se il mio aspetto sicuramente denunciava lo stato di sconvolgimento in cui Vanessa mi aveva lasciato.
    
    Dopo i convenevoli (saluti e ...
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