1. Come il mio cosiddetto amico Alberto mi ha trasformato in cuck – cap. 1.


    Data: 10/03/2022, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... Giorgio scivolò a terra intontito e con il fiato grosso. Alberto, al contrario di Chiara, si era accorto della presenza di Giorgio e l’aveva favorito spostando la poltrona per potergli dimostrare qual era la differenza tra un vitello ed un toro. La dimostrazione era pienamente riuscita, quella scopata se l’era goduta due volte. La prima, ovviamente, perché si stava fottendo una bella ragazza e la seconda perché stava facendo cornuto, in diretta e consapevolmente, quel coglione del suo amico Giorgio. Questo succedeva quattro giorni dopo che erano arrivati in quel resort. Un bel resort. Negli Appennini, con una vista incantevole sulla valle, in lontananza il mare, e, dall’altro lato le montagne. Il resort era dotato dei migliori confort: piscina, sauna, palestra, campi da tennis e tanto altro. Tutto quello che si poteva desiderare per condurre una vacanza di relax, riposo e, volendo, anche di lunghe e tonificanti passeggiate sui sentieri di montagna. Era agosto e il resort era pieno: giovani, famiglie e anziani. Anzi le stanze del resort non bastavano e una parte di quella gente veniva ospitata negli hotel e nelle pensioni dei paesi vicini, fruendo però di tutti i servizi del resort. Alberto e Chiara si erano rivestiti ed erano andati via, uscendo da una porta lontana da quella in cui Giorgio si era accasciato, tramortito da quanto aveva visto. Giorgio era lì che si piangeva addosso e si compiangeva quando sentì nel corridoio un ticchettio, o meglio un tacchettio, pensò che ...
    ... fossero ancora loro che stavano tornando indietro, poi capì che non era possibile, Chiara non indossava mai scarpe con i tacchi, anche se ultimamente aveva notato molti cambiamenti e quindi non era detto. Non ebbe il tempo di fare ulteriori elucubrazioni che davanti a lui comparve quella che per lui era una vecchia arpia. Una signora che aveva conosciuto in quei tristi giorni. Il termine vecchia non era correttamente appropriato, si trattava di una sessantenne, piacente e ben tenuta, molto vistosa. Invece il termine arpia poteva essere legittimamente confacente, la donna era infatti scostante, indisponente o accondiscendente, almeno con alcuni come Giorgio, quando al contrario non voleva apparire seducente e mielosa. Dipendeva dalle circostanze, dalle persone e da quali erano i suoi obiettivi. Si chiamava Elisa e indossava un pareo, sotto aveva un bikini, ed ai piedi dei sandali con un tacco alto, ma non eccessivo, la signora era formosa e pesante e ogni sera indossava alti tacchi a spillo, ma non per andare in piscina. Almeno fino a quel momento. L’arpia, come sempre, era invece pesantemente imbellettata anche se era mattina, unghie lunghe e smaltate di rosso vivido, occhi e viso truccatissimi, capelli biondi, lisci, tagliati con caschetto a scalare, tette grosse, probabilmente rifatte secondo Giorgio, che il bikini tratteneva a stento, cosce pesanti e formose, ma appetibili, un sorriso bianchissimo, chi sa quanto spendeva dal dentista, lo sguardo acceso e libidinoso, triviale. ...
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