1. Come il mio cosiddetto amico Alberto mi ha trasformato in cuck – cap. 1.


    Data: 10/03/2022, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    Quarto giorno
    
    Chiara sta facendo fronte all’assalto di Alberto, che la sta penetrando come un toro. Lui spinge in avanti prendendo slancio dalle gambe e lei spinge indietro, andandogli incontro, facendo perno sulle ginocchia e spingendo su cosce e braccia. Chiara è inginocchiata sulla seduta di una poltrona, le braccia poggiate sul bordo dello schienale e la testa ritta sopra di esso. E’ nuda, il seno ansante sfiora e struscia lo schienale della poltrona, mentre offre schiena e terga allo sguardo, se non fosse che dietro di lei c’è un uomo grande e grosso che la sovrasta e la copre. I sentimenti della ragazza sono contrastanti, è costernata per il tradimento verso Giorgio, il suo fidanzato, ma è in estasi per quella scopata di una intensità tale che lei neanche immaginava potesse esistere. Chiara, prima di questo momento, conosceva solo le blande penetrazioni del suo ragazzo che la portavano dolcemente e lentamente al piacere, ora stava assaggiando un cazzo duro, possente, resistente ed aveva raggiunto l’orgasmo già due volte, non le era mai successo prima, non capiva neanche cosa le stesse succedendo. Gorgogliava, gemeva, a tratti muggiva, gridava e pronunciava frasi prive di senso – oh dio… sììì, tutto ti prego, sfondami… vienimi dentro, inondami. – Era in estasi. Era calda in ogni parte del suo corpo, il piccolo seno gonfio e i capezzoli puntuti, tutti i nervi tesi spasmodicamente alla ricerca del piacere, tutti i sensi svegli e sensibili, il viso trasfigurato e la fica ...
    ... che emetteva umori come mai le era successo prima in vita sua. Una cascata di lava bollente. Alberto aveva invece tutto sotto controllo, il suo martello implacabile entrava e usciva da quella splendida fichetta, liscia e implume come quella di una ragazzina. La teneva per i fianchi e menava fendenti che facevano ballare la ragazza, ogni tanto le appioppava una manata sulle succulente natiche diventate rosse e brucianti, e, oltre a ballare, la ragazza traballava, ma tutto quello che le stava succedendo, sculacciate comprese, la stava portando verso il paradiso. Così almeno lei, altra scoperta recente, immaginava che fosse. Non che quando scopava con Giorgio Chiara non provasse piacere, ma questo era tutto un altro mondo, per non dire un altro pianeta. Chiara aveva trentun anni, ma ne dimostrava venticinque, era magra e alta centosessantadue centimetri, due pere non grosse, diciamo una seconda abbondante, ma ben disegnate e svettanti all’insù, cosce ben fatte ed un culetto delizioso. Era una bella ragazza ed aveva un carattere semplice, ingenuo, affabile, aveva anche una buona educazione e in quel momento si sentiva in colpa verso il suo fidanzato, ma, in quel momento, niente la poteva fermare. I rimorsi sarebbero venuti dopo, per ora godeva come mai le era successo prima e desiderava che quei momenti non finissero mai. – Ti prego… ancora… lo voglio tutto. – Mai avrebbe immaginato di sentirsi in quel modo, di poter dire quelle parole. “Una puttana, sono una puttana” rifletteva ...
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