Serena cap 2
Data: 09/03/2022,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... garantito, puttana. Tu farai tutto ciò che voglio. Sempre.”
A quelle parole, la testa di Serena ricadde all’indietro, sconfitta totalmente. Non poteva evitare nemmeno le due dita di Marco che, fermatosi accanto a lei, le sfioravano il viso.
Leggere, leggerissime…
Scendevano verso il capezzolo… sfiorandolo… e Serena non poteva fare altro che cercare invano di nascondere le reazioni del suo corpo…
Per quanto costretta, infatti, era pur sempre una donna fondamentalmente frustrata… fin troppo recettiva agli stimoli anche non voluti….
Il respiro le diveniva affannoso mentre lo stronzo scendeva… due dita… scendeva…
“… no… no… ohh!!”
Dita che passavano leggere tra le cosce… sul taglio della sua figa… avanti e indietro… senza penetrarla…
Serena si morse il labbro, mentre il corpo tremava… quel bastardo gli faceva schifo, come schifo gli faceva il tocco di lui, ed era per questo che non voleva emettere alcun suon, nulla…
Ma c’era qualcosa che non poteva controllare, qualcosa che sperava lui non notasse…
“Bene… inizia a luccicare questa fighettina, mia puttana… “ disse continuando a passarle il dito tra le cosce.
“I-io… non…” ma Serena si zittì immediatamente, accorgendosi di non riuscire a parlare senza balbettare.
“Sì? Dimmi puttana, ti ascolto…” continuava ad incitarla Marco, divertendosi mentre lei cercava di tener serrate le labbra.
Avanti e indietro… avanti e indietro… Serena sentiva suo malgrado l’eccitazione montare, voltava la testa a ...
... destra e sinistra, piccoli gemiti le sfuggivano, e la rendevano conscia dell’umiliazione che in questo modo si infliggeva… ma era il suo corpo a tradirla, non la sua mente!!
Proprio quando il suo gemere stava diventando un continuo, Marco si fermò. Osservava le tettone di lei andare su e giù, seguendo il respiro di quella puttana, un respiro che dimostrava quanto qualcosa di incontenibile stesse montando in lei.
Non che fosse un mistero… si sentiva le dita umide, dopo averle passate su di lei, senza nemmeno infilargliele dentro.
Molto bene. Decisamente molto bene. La reattività di lei avrebbe costituito un caposaldo fondamentale nel processo di umiliazione…
Sorridendo, prese il cellulare dalla tasca della giacca.
Serena si accorse del movimento. Per quanto possibile, aveva sollevato il capo. Si irrigidì di colpo.
“Cosa… cosa vuoi fare?? Slegami!! Slegami subito!! Voglio rivestirmi!!”sibilò lei.
Marco si accigliò.
“Non c’è niente da fare con te, puttana… avrei voluto tu iniziassi a fare la brava senza particolari incentivi… ma è ovvio che devo provvedere in maniera diversa… le foto ricordo le faremo dopo averti spiegato come funziona…”
Il tutto fu detto quasi in un sussurro… inquietante, con Marco che riponeva il cellulare e riprendeva la cartelletta. Un nuovo foglio, una nuova lettura per Serena.
Lei inorridì. Questo continuo metterla davanti alle sue stesse parole rappresentava una tortura.
“Smettila Marco!! Ho commesso un solo errore!!! Basta ...