Le mie storie (101)
Data: 26/02/2022,
Categorie:
Masturbazione
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
... mentre loro lavavano i panni ancora a mano. Quel piccolo corso d’acqua che arrivava a malapena alle ginocchia, era l’unico modo in cui combattere il caldo ma soprattutto, merito di quelle donnone giunoniche, era l’unico posto dove il mio disagio per il seno grosso scompariva completamente. Indossavo sotto i vestiti ancora da bambina, il mio bel costume rosso e non vedevo l’ora che mi dicessero di prendere l’asciugamano che si andava “a bagno”. Mentre io restavo seduta quanto più possibile a mollo nell’acqua (gelata come non mai), loro si accomodavano sulla riva, prendevano delle tavole di legno e dopo aver poggiato i panni bagnati, li strofinavano con il sapone di Marsiglia, il tutto non prima di essersi tolte le maglie rimanendo in reggiseno oppure qualcuna addirittura a seno nudo.
Una di quelle mattine, mentre “giocavo” a schizzarmi con le signore, mi accorsi che uno dei due figli dei contadini era dietro una specie di duna a godersi lo spettacolo; non era neanche nascosto, e quando io feci presente la cosa alla mamma, lei mi disse di non preoccuparmi, di non dargli retta. Invece io mi sentii come spiata tanto che il giorno dopo rimasi con la maglietta. Le donne nonostante fossero mezze nude non facevano alcun caso al ragazzetto, io invece lo guardavo eccome, prima di tutto perché mi inibiva terribilmente ma allo stesso tempo aveva quel fascino che avevo sempre visto in lui e nel fratello sin da quando ero piccola. Un pomeriggio, mentre ero annoiata come non mai sopra ...
... l’altalena a cercare di far passare il tempo, vidi passare davanti a me soltanto il più grande dei 2 fratelli con il motorino; poco dopo dalla casa uscì “l’altro”, quello che veniva al torrente. Si avvicinò e mi chiese se volessi essere spinta, naturalmente accettai, anche perché era la prima volta da quando ero arrivata che mi dava a parlare. L’altalena cominciò a dondolare prima piano poi sempre più veloce; ad un tratto mi accorsi che ogni volta che tornavo indietro, le sue mani mi davano la spinta toccando il sedere e non più le catene laterali. Quando la cosa terminò, mi chiese se volessi vedere le galline e mentre andavamo, la sua mano inizialmente poggiata sul fianco, scese senza nessun problema sul sedere. Assolutamente impreparata alla cosa, non sapevo come reagire, Da una parte avrei voluto dargli un bello schiaffone per metterlo al suo posto, dall’altro però non volevo fare la parte della bambina e lasciai fare. Da quel momento cominciò una nuova estate per la sottoscritta… Arrivati vicino al pollaio, sempre abbracciato al mio culo, deviò verso “il casolare rosso” una specie di grande stanzone dove erano riposti gli attrezzi e dove, da una parte, era ammassata tutta la paglia. Si sedette su una balla di fieno e mi fece accomodare sulle sue ginocchia; cominciò a parlarmi, ma mentre lo faceva la sua mano era infilata nella mia mutandina a tastare una chiappa. Mi faceva domande di ogni genere, come se nulla fosse, ed intanto toccava e pian piano sentì salire le sue dita ...