Le mie storie (101)
Data: 26/02/2022,
Categorie:
Masturbazione
Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster
Un pomeriggio come gli altri, di ritorno dal lavoro, ricevo la telefonata di mio padre che mi chiede la cortesia di passare a casa sua. Come sapete, abitiamo nello stesso palazzo quindi senza nessun problema vado a vedere di cosa vuole parlarmi. Mi fa accomodare nel suo studio e capisco che si tratta di qualche rogna di lavoro; “ti ricordi di zia Amelia?” Ed io casco praticamente dalle nuvole ignorando totalmente chi possa essere. Quando mi cita il paesino dal quale viene la sua famiglia, i ricordi cominciano ad affiorare e dopo un po’ capisco che vuole parlarmi di alcuni terreni (che non sapevo neanche esistessero) della sua famiglia adesso in vendita. Insomma senza scendere nei particolari, sabato scorso prendo la macchina e dopo un’ora sono a destinazione. Il posto leggermente in collina, conta poco più di 1000 anime e quando arrivo davanti al cancello (arrugginito come non mai), improvvisamente si apre un cassetto della memoria e pian piano vengono fuori le immagini della mia infanzia… E non solo.
Quand’ero bambina (7/8 anni) in quella campagna avevo la libertà che non potevo avere a Napoli, scorazzavo come una piccola Heidi tra prati ed a****li, ed i miei amici erano i 2 figli del contadino che si occupava dei terreni, che nonostante fossero un po’ più grandi di me, mi lasciavano giocare a calcio con loro e mi portavano in giro a prendere la frutta. Per le persone del luogo sono sempre stata “la figlia del dottore” o meglio tra di loro mi chiamavano così ...
... (rigorosamente in dialetto) mentre quando avevano bisogno di me, ero semplicemente “picciré”. Da piccola, un po’ come Georgie, ero innamorata pazza del 2 bambini, perché a differenza di ciò che succedeva in città, mi consideravano nonostante fossi più piccola.
Mentre cammino verso la casa dei contadini, vedo in lontananza una sorta di fienile dalle pareti rosse, ormai diroccato, e mi torna in mente l’estate in cui, il pallone e le corse per i prati lasciarono spazio a ben altro.
Credo fosse l’anno in cui feci il passaggio dalle medie alle superiori, non andavamo al paesino da parecchi anni e non so perché proprio nel bel mezzo dell’estate, passammo almeno un paio di settimane in quel posto. All’epoca ero imbranatissima e nonostante avessi già avuto i primi approcci sessuali ed avessi perso la Verginità (da pochissimo), ero ancora in parte bambina. Certo, il sesso mi faceva tantissima curiosità, ma da una parte la vergogna per il seno grosso, dall’altra la mancanza totale di amiche nel posto, quando arrivammo lì, ero completamente spaesata. I 2 bambini che qualche anno prima mi coinvolgevano nei giochi come fossi una di loro, ormai erano più che adolescenti ed i primi giorni mi salutavano a malapena, occupati a lavorare con il padre per poi il tardo pomeriggio , sparire con un vecchio motorino per andare in piazza insieme alla loro comitiva. Per cui, mi svegliavo al mattino aiutavo le signore a cucinare e come “premio” andavo con loro al ruscello a farmi il bagno (per così dire) ...