1. La benedizione di Pitonio


    Data: 26/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu

    ... di una imbottitura di pelli animali, che si adattavano quasi perfettamente alla pietra squadrata. In una parte presentava un’imbottitura più spessa, come a formare un cuscino per poggiare la testa. Con abilità, Cinlia dispose l’imbottitura su quella che, aveva capito, non era, come inizialmente le era apparso, un altare sacrificale. Era invece un vero e proprio letto nuziale.
    
    “Bene, giovane Cinlia, ormai il nostro viaggio è finito!- disse il sacerdote, fermo all’ingresso dell’Alcova di Pitonio- Io non posso entrare in questa grotta, il cui accesso è permesso solo alla sposa prescelta del dio… Ora, fanciulla, stenditi sul letto e aspetta che il tuo sposo, al crepuscolo, venga a reclamare il tuo sacrificio. Io tornerò a curare il fuoco…” Giratosi si allontanò, cantando, con voce rauca ma gradevole, un inno che Cenlia aveva sentito, in occasione di alcuni sposalizi a Verdebosco.
    
    “Al tramonto lo sposo e la sposa, trepidanti,
    
    si ritirano lasciando gli amici festanti.
    
    La luna illumina il cielo. Volano le civette rientrando al nido.
    
    Le volpi e i lupi, la caccia terminata,
    
    rientrano alla tana con la compagna amata.
    
    Tutto in natura ricerca, la notte,
    
    di non stare soli.
    
    Dal tramonto all’alba, è il tempo dell’amore!”
    
    Sentendo questi versi, la fanciulla si stese nel giaciglio ora pronto. La pelle le garantiva protezione dall’umidore del muschio, e un certo calore. Il cuore e l’animo erano sconvolte da mille emozioni. Sdraiatasi nel giaciglio chiuse gli ...
    ... occhi e, vinta, si addormentò.
    
    Quando riaprì gli occhi erano passate delle ore. Guardando oltre l’uscio della grotta in cui si trovava, allineata con gli ingressi delle altre grotte, poteva vedere la cascata tingersi, riflettendoli, del colore del tramonto. Vide, accanto al braciere, la sagoma del sacerdote, seduto e curvo, forse addormentato accanto al fuoco che ardeva. Sentì il profumo del sacro incenso che doveva essere stato bruciato dalle fiamme. Non sapeva cosa dovesse fare. Una parte di lei era tentata di alzarsi e raggiungere l’uomo vicino al fuoco, ma si ricordò che le aveva detto di rimanere lì in attesa. Vide l’acqua della cascata, che riflettevano la luce rossa del tramonto, passare ai toni più scuri. Ora solo la luce del fuoco rischiarava, se pur debolmente, la grotta. Regnava il silenzio. A un certo punto, però, Cinlia notò un rumore, non evidente. Proveniva dalla pozza di acqua calda della grotta precedente. Di fronte agli occhi increduli della ragazza, un corpo emerse dalla pozza. Una figura umana, alta, le spalle larghe, il corpo atletico, i fianchi forti. Lunghe gambe camminavano verso l’Alcova, e tra di esse vedeva pendere qualcosa… L’anno precedete, durante un viaggio con la corte del nonno al sud, aveva potuto assistere, in una colonia greca, alle gare di atletica tipiche di quella cultura, in cui gli atleti gareggiavano nudi, e aveva visto, per la prima volta in vita sua, uomini nudi. Sapeva, quindi, cosa fosse, o cosa dovesse essere, ciò vedeva pendere ...
«12...171819...25»