1. Ines


    Data: 20/02/2022, Categorie: Etero Autore: moebius, Fonte: Annunci69

    ... avvolto dal pezzo alto di un costume nero, nero come i suoi capelli, nero come gli occhi.
    
    "Mirco mi ha raccontato che dopo l'estate ti trasferirai a Milano..." Mi dice lei. "Si, ci provo. Ho cominciato a collaborare con una nuova galleria, e il mio trasferimento renderebbe tutto più semplice... ho solo una grande ansia, l'idea di svuotare lo studio di Firenze, spostare tutti i grandi quadri... A volte penso, e se poi salta tutto? E se i rapporti dovessero complicarsi?"
    
    "Che palle Pietro, fa parte del gioco. Non ti conosco bene, ma l'ho notato in questi giorni, hai sempre l'ansia, hai sempre paura di sbagliare, o che tutto vada a puttane. Vivi il presente, cristo! Per esempio, ora stai qui con me e concentrati sul basilico."
    
    "Ok, hai ragione" dico sorridendo, con gli occhi rivolti al tavolo, rimettendomi al lavoro.
    
    "Non so se Mirco te l'ha detto, io parto domani. Raggiungo alcuni amici a Napoli, e poi m'imbarco per la Sicilia..." Mi dice Ines dopo un lungo silenzio, mentre addentiamo la prima frisella.
    
    "Ma dai, parti già? "
    
    "Si. E ti confesso che un poco mi dispiace... cominciavi a piacermi" e mentre lo dice, Ines, mi tira un cappero in testa, sorridendo.
    
    La penombra per fortuna nasconde le mie guance che ora sono più rosse dei pomodori che colorano i nostri piatti.
    
    "Con Mirco non va, lui è troppo preso da sé stesso, e io non riesco a stare più di sei giorni nel solito posto. La routine mi uccide. Io devo viaggiare, spostarmi, sono un'anima inquieta, ...
    ... uno spirito libero..." e mentre lo dice, Ines storce gli occhi e mi fa una linguaccia.
    
    "Sono sorpreso, non lo avrei mai detto..." sussurro dall'altro lato del tavolo.
    
    "Cosa non avresti mai detto, che sono un'anima inquieta?" Mi chiede lei.
    
    "No, no, rispetto alla storia con Mirco. Sembrate perfetti insieme."
    
    "Pietro, per favore, la perfezione non esiste..." replica abbandonandosi contro lo schienale della sedia, e sfilando dal pacchetto una nuova sigaretta.
    
    Fuma adesso Ines e mi guarda dall'altro lato del tavolo con uno sguardo che sembra di sfida. "A volte mi pare che hai paura di me, o sbaglio?" Mi dice, e l'ultimo pezzo di frisella mi va di traverso. Ines mi versa del vino, e ne approfitta per riempire anche il suo bicchiere. "Facciamo un brindisi" propone, "Un brindisi e una promessa. Che una volta usciti da questa cucina non ci perdiamo, e tu la smetti di avere paura di me". Ines finisce con un sorso il suo vino nero.
    
    "Adesso basta, Pietro." Con una mossa decisa Ines sale sul tavolo, come una lupa famelica, e avanzando carponi si spinge col suo viso a un centimetro dal mio. Da un ultimo tiro di sigaretta, trattenendo il fumo nei polmoni, e la spegne schiacciandola dentro al mio piatto.
    
    Poi allunga leggermente il collo, e mi bacia, soffiando il fumo dentro la mia bocca.
    
    Ancora avvolto in una nuvola la guardo scendere dal tavolo. "Aspettami qui" mi dice, e sento il suono delle sue cavigliere allontanarsi oltre la stanza.
    
    Sono paralizzato sulla sedia ...