1. Ines


    Data: 20/02/2022, Categorie: Etero Autore: moebius, Fonte: Annunci69

    ... di questa piccola masseria nei dintorni di Ostuni, dove sono arrivato tre giorni fa con un treno regionale da Firenze, ed è qui che ho passato con loro le ultime estati.
    
    Appena sono arrivato ho lasciato cadere il mio zaino al centro dell'aia, ho guardato la casa con un sorriso e ho gridato: "Terra!! Fratelli, sono arrivato! sono venuto dal culo del mondo in nome della nostra antica amicizia!"
    
    Mi aspettavo di veder sbucare da una finestra Mirco, o Paolo, e invece dall'ombra della porta è uscita Ines, con una mano sulla fronte per ripararsi dal sole e nell'altra un bicchiere di vino nero. Erano le cinque esatte del pomeriggio, e per la prima volta le ho sentito dire "Pietro, ma ti sei incantato? "
    
    "Piacere comunque, io mi chiamo Ines, e il tuo nome lo conosco già perché Mirco è da giorni che non fa che parlare di te" Mi dice sorridendo e afferrandomi la mano destra in una stretta decisa. "I ragazzi sono al mare, volevano pescare qualcosa per festeggiare il tuo arrivo, ma da quello che prevedo dovremo accontentarci di una pasta alle zucchine..." Mi dice ridacchiando.
    
    "Vieni, seguimi, porta lo zaino dentro."
    
    E così da quel momento Ines si è presa tutta la mia attenzione. Ogni sua parola o movimento ora mi pare esatto, sensato. I suoi riti di fumo, il suono dei suoi passi, i suoi capelli neri d'inchiostro, il vino forte che beve come se fosse acqua. Ines è una tempesta, una mareggiata d'agosto. Devo stare molto attento. "Ricordati che è la compagna del tuo più ...
    ... grande amico" mi ripeto deciso, prima di perdermi nell'incanto.
    
    E dunque eccomi qui, come una parentesi aperta tra due ulivi, mentre vedo Ines attraversare l'aia bianca di sole, e sparire nell'ombra, dietro la porta della masseria.
    
    Dentro la casa è fresca. Supero l'ingresso e raggiungo scalzo la grande cucina, fermandomi appena davanti al tavolo in legno col piano di marmo. Dalle grandi finestre aperte continua ad arrivare il canto forte delle cicale. Le persiane sono accostate e Ines se ne sta china sulle ginocchia davanti al frigorifero aperto, assorta nella ricerca di qualcosa.
    
    "Ines" la chiamo, e lei sobbalza dallo spavento. "Pietro, mi hai fatto paura! Pensavo tu fossi agli scogli, con Mirco e Paolo." "Ero a leggere tra gli ulivi, il sole è troppo forte a quest'ora, e...". "Allora aiutami" mi dice senza che io possa finire la frase "ho una fame da lupi! Ho colto del basilico e voglio preparare con questi pomodori qualche frisella e un'insalata". Appoggia tre grossi pomodori sul piano in marmo del tavolo, di fianco a un tagliere e a un grande coltello. Poi prende il suo pacchetto di Marlboro e ne sfila una con la bocca. La accende con un gesto automatico, e la lascia tra le labbra, mentre tira le prime bloccate e comincia ad affettare i pomodori. "Io taglio il basilico" dico cercando di rendermi utile, e lei mi guarda con una sorta di sorriso mentre il fumo della sigaretta le fa socchiudere gli occhi.
    
    Indossa solo la sua gonna nera, le cavigliere, e il seno è ...
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