1. La mia storia con Silvia Cap. 2


    Data: 16/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

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    Capitolo 2
    
    Il giorno successivo andai a lavorare di pomeriggio; Silvia come il pomeriggio precedente mi aspettava in parcheggio; Notai che quel giorno era più bella del solito , indossava una gonna che arrivava fino al ginocchio svasata in lino e una maglietta di raso a mezze maniche. Stava divinamente bene. La guardai, ci baciammo e dissi:
    
    “Oggi sei più bella degli altri giorni ….”
    
    “Grazie Gianluca ….”
    
    Mi baciò intensamente. Entrammo in ospedale e ci svestimmo e salimmo in reparto. Il pomeriggio si svolse abbastanza tranquillamente; insegnai a Silvia alcune tecniche assistenziali che si usano solo nel reparto di traumatologia; ci furono, poi, alcuni traumi che vennero ricoverati e il turno terminò con la narrazione ai colleghi del turno di notte di ciò che era successo quel pomeriggio. M’andai a cambiare velocemente in quanto sapevo che Silvia mi aspettava fuori dell’ospedale. Facemmo la strada insieme, arrivammo alla mia auto e Silvia si sedette sul sedile del passeggero in quanto c’era un vento alquanto fastidioso. Ci scambiammo i rispettivi a numeri di cellulare in modo da rimanere in contatto anche quando non eravamo a lavorare. Poi iniziammo a baciarci; la voglia di fare sesso cominciava a salire paurosamente ma Silvia mi aveva detto che voleva farlo a casa sua quando era da sola. Quindi mi limitai a toccarle il seno come la sera precedente. A Silvia non dispiaceva affatto, anzi, sembrava gradire. Preso dalla voglia però decisi di ...
    ... toccarle le gambe. La cosa fu agevolata dal fatto che Silvia indossava la gonna e si era seduta sul sedile del passeggero della mia auto; era salita fino a metà coscia. Quindi posai una mano sul ginocchio e iniziai ad accarezzarlo; notai subito che aveva le gambe alquanto muscolose, segno di una persona che si allena quasi quotidianamente. Iniziai a salire piano piano lungo la gamba e lei aveva il respiro affannoso e accelerato; capii che ciò che stavo facendo le piaceva. Cominciai ad accarezzare a questo punto l’interno della gamba risalendo adagio ma ahimè, lei mi bloccò la mano dicendomi:
    
    “Continueremo quando saremo a casa mia da soli!”
    
    “ Sì, hai ragione. Ma la voglia è paurosamente salita.”
    
    Ci baciammo ancora e poi lei scese dalla mia auto per salire sulla sua e partimmo per le nostre rispettive abitazioni.
    
    Il giorno dopo lavoravo di notte; Silvia invece era a casa in riposo. La mattina sbrigai alcune faccende domestiche mentre il pomeriggio andai a letto a riposare. Silvia m’inviò alcuni messaggi:
    
    “Buon pomeriggio!”, “Mi piace da matti lavorare con te!”
    
    Poi verso sera:
    
    “Buon lavoro notturno. Vorrei essere lì con te.”
    
    Io li leggevo e rispondevo usando toni scherzosi.
    
    Andai a lavorare e verso le ore 21:30 partii da casa. Ci vollero 15 minuti per arrivare in ospedale, parcheggiai, mi cambiai e salii in reparto. La notte fu abbastanza tranquilla, trovai anche il tempo per riposarmi nelle ore centrali della notte. Arrivarono i colleghi della mattina ...
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