Sorpresa al lavoro
Data: 12/02/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Mads19, Fonte: Annunci69
... via! - E così mi caricarono sulle spalle e uscirono dall’ufficio, spegnendo le luci e chiudendo le porte.
Scesero in garage senza dire una parola. Gli unici rumori che si sentivano erano i loro passi e i miei mugolii di protesta, ma quei due procedevano senza dargli nessun peso. Cercavo anche di dimenarmi, ma era tutto inutile, i nodi delle corde erano troppo stretti. Arrivammo al furgone che avevo visto prima di salire, e mi chiusero nel retro, dopodichè partimmo.
Ero letteralmente terrorizzata: ero stata rapita, senza che riuscissi a capire perché, e ora mi trovavo sola, dentro il bagagliaio di un furgone, legata e imbavagliata. Viaggiammo per circa un’ora, ma non so dire dove mi portarono, perché non potevo vedere il percorso. Doveva essere comunque abbastanza lontano, e su una strada di campagna piena di curve, perché durante il tragitto mi sentii sballottata da tutte le parti. Arrivati alla nostra meta i due scesero e vennero ad aprire il portellone posteriore del furgone.
- Viaggiato bene? - mi chiesero ironicamente. La battuta non mi era piaciuta per nulla, e ormai la paura aveva lasciato posto alla rabbia, così avrei voluto rispondere con tutto il risentimento che covavo dentro di me, ma il nastro adesivo che mi copriva la bocca fece uscire fuori soltanto una specie di ringhio che li fece divertire molto, a giudicare da come si misero a ridere.
Uno dei due mi prese in braccio togliendomi dal furgone, e fu in quel momento che mi resi conto di essere stata ...
... portata piuttosto lontano, in quella che doveva essere una sperduta villetta di campagna. La paura che volessero davvero violentarmi mi assalì nuovamente: in quel posto così lontano avrebbero potuto farmi tutto quello che volevano, tenendomi prigioniera e poi magari… No, mi rifiutavo di pensarci: non sarebbero arrivati fino a quel punto! Il panico però si stava impossessando di me ancora una volta…
Entrammo in casa, e mi posarono sdraiata su un divano. Mi stavo già preparando al peggio, ma quei due, invece di passare all’azione, entrarono nella stanza accanto, lasciandomi sola a chiedermi quale fosse il significato di tutto questo. La risposta non tardò ad arrivare: qualche minuto più tardi sentii una voce che veniva dall’altra stanza, ma che non apparteneva a nessuno dei miei due sequestratori. - Ah, siete proprio dei maleducati, - diceva, in tono ironico, - ma vi sembra questo il modo di trattare una signorina? -
Possibile? No, non mi sbagliavo, questa era proprio la voce… ma sì, la voce del capo! E infatti qualche secondo dopo averla riconosciuta, ecco che proprio lui mi apparve davanti, guardandomi sorridente: - Ciao bella, come stai? -
Lo fissai incredula, con gli occhi pieni di meraviglia, facendomi scappare un mugolio più intenso di tutti gli altri emessi fino a quel momento… Allora quella frase, “si vede che il capo non lo conosci ancora molto bene…”, ora cominciava ad avere un significato: era stato lui ad organizzare il mio rapimento! Già, ma perché? Perché ...