1. Tua…(Capitolo 9)


    Data: 11/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Sensazioni Tradimenti Autore: Jay.ay, Fonte: RaccontiMilu

    Apro gli occhi. Devo aver dormito fino a tardi, perchè vedo tanta luce. Jay è di fianco a me, che mi accarezza. Sono poggiato con la testa sulla sua spalla. “Buongiorno, stamattina siamo teneri”, mi dice con un filo di voce. Mi giro verso di lei. Ha i capelli arruffatissimi, il trucco completamente sfatto, ma resta sempre meravigliosa. La bacio. Lei riempie le mie labbra di piccoli baci. Poi si appiccica a me. Sento la sua gamba addosso, strusciare contro la mia erezione mattutina. “Da quanto sei sveglia?”, le chiedo. “Da un po’. E tu sei restato tutto il tempo così”, risponde, prendendo in mano la mia erezione. Mi guarda. Si morde le labbra. “Credo di aver bagnato le lenzuola, a furia di guardarti. Sono bagnatissima”, mi confessa. “Potevi svegliarmi, allora”, le dico. Sorride. “E perdermi la magia del momento? Nah, ho usato tutto quel tempo per pensare a come farti impazzire oggi”, mi risponde. Poi scende con la bocca sul mio collo. Lo bacia. Sento il suo seno strofinarsi su di me, sento i suoi capezzoli duri percorrere la mia pelle. Mi bacia sul petto. Sulla pancia. Mi morde attorno all’ombelico. Poi scende ancora. Sento la sua guancia accarezzare il mio cazzo. Lo prende in mano, e continua ad accarezzarlo. Con le labbra, con il viso, col collo. I suoi capelli mi solleticano leggermente le gambe. Il suo seno poggia ripetutamente sulla mia coscia. Poi lecca la punta. Mi guarda, con aria di sfida. Prende il mio cazzo in bocca, lentamente, e se lo spinge in gola. Lo toglie. ...
    ... “Oh, cazzo Jay, così mi fai impazzire subito!”, le dico. Lei dondola i fianchi, sorride. “E sentiamo, che cosa hai pensato?”, chiedo. Jay solleva gli occhi al cielo. Mette il dito nei capelli, gioca, continuando a masturbarmi. Poi mi guarda, la vedo alzarsi, mettersi seduta su di me. Prende la mia erezione in mano e la guida dentro di lei. Si mette seduta sul mio cazzo, accogliendomi tutto. Resta ferma. Prende le mie mani e se le porta sui fianchi. “Intanto, hai un debito da pagare. E resteremo fermi finchè non sarà pagato. Così, immobili, tu dentro di me.”, mi dice. Sgrano gli occhi. “Jay, così mi fai morire… come posso star fermo, con una figa così calda ed accogliente?”, obietto. “Beh…”, risponde lei, dopo aver sospirato. “Pensi che per me sia facile? E comunque, prima paghi il debito e prima ci si muove”, ribatte subito lei. “Di che debito parli?”, chiedo, facendole un’espressione maliziosa. Lei diventa seria. “Perchè? Perchè sono così speciale da accettare di portarmi con te? Senza nemmeno pensarci due volte”, mi dice. Prendo fiato, resto a pensare qualche istante. É vero, mi ha chiesto una spiegazione, ma non ho avuto modo di pensarci. “Potrei farti la stessa domanda, innanzitutto. Perchè, Jay? Non mi conoscevi, fino a pochi giorni fa, eppure mi hai chiesto di potarti con me. Di venire da sola con me. Con un perfetto sconosciuto, per giunta. Perchè?”, le dico. Lei mi fissa, seria. Non la lascio parlare. “Sarò sincero, non ci ho pensato nemmeno un istante, quando me lo hai ...
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