1. Vecchio puttanone tunisino


    Data: 07/02/2022, Categorie: Maturo Autore: datteroblu, Fonte: xHamster

    ... capezzolo rosa e me lo offrì. “Cazzo” mormorai e poi stesi la mano, subito dopo mi trovai abbrancato alla vecchia, le palpavo le poppe, mi sfregavo, le carezzavo il culo. Avevo una voglia belluina ma ridendo la vecchia mi respinse. “Ora è tardi. Stanno arrivando le mie figlie, devo preparare il pranzo, non ho tempo per fottere con te adesso”. Rosso e infoiato le baciai e ciucciai ancora la tetta, mentre lei diceva: “Ora sai dove abito, ti dò il telefono”.
    
    Conservai il bigliettino con il numero per alcuni giorni. Ci pensavo un sacco, ma dovevo studiare, frequentare le lezioni e temevo che dietro l’invito si celasse qualche fregatura. Confesso che non avevo molti soldi e con il costo di una scopata con una puttana ci potevo tirare almeno una settimana. La vecchia non mi aveva fatto cenno al prezzo, ma dopotutto era un puttanone e suo marito non era certo un uomo di cui fidarsi. Non possedevo un telefonino e in città c’erano ancora numerose cabine telefoniche, una sera di pioggia telefonai a casa, e trovai mia zia che si mise contenta a chiaccherare e mi chiese come me la passavo. Mentre cicalava, pensai al suo culo e alle gloriose poppe, forse più grosse di quelle della vecchia e all’idea di carezzare e montare quel corpo mi venne duro. Quando staccai, pensai di andare a casa a giocare con le mie fantasie e dedicare alla zia una bella sega; a casa sarei stato solo, i ragazzi erano tornati tutti in paese quel pomeriggio. In strada c’era freddo e silenzio, potevo tornare ...
    ... nell’appartamento e sfogarmi con una pippa, ma avevo anche un numero di telefono in tasca. Lo presi e lessi ancora il nome della signora: Amina; per la prima volta realizzai che fosse tunisina o marocchina. Mi feci coraggio e telefonai. Al quinto squillo stavo per staccare, quando sentii la voce infastidita della vecchia. Mi presentai e il tono della voce si fece immediatamente più vivace e cordiale. Mi chiese come stavo, dove ero e quando risposi che non mi trovavo molto distante dalla sua abitazione, mi invitò immediatamente. Avevo il pene in tiro, la cosa mi attraeva assai. Precisai che non avevo molti soldi, ma lei rispose che non era importante, che non dovevo pensarci. Mi diressi verso la casa e quando arrivai al portone, trovai il magnaccia che sembrava appena giunto, ma che già sapeva del mio arrivo. Evidentemente la moglie lo aveva avvisato. Cercò di essere gentile, per quanto i suoi modi rozzi e il dialetto stretto glielo permettevano. Lo seguii per la scala, e entrai nell’appartamento dove il donnone in succinta vestaglia scura ci aspettava. La signora Amina mi diede un bacio sulla guancia, si era improfumata e mi scodellava davanti agli occhi una provocante scollatura. Inutile negare che avevo una gran voglia. Mentre la vecchia mi sfregava il seno sul petto e mi carezzava il viso, dicendomi che ero bello e giovane, il marito mi chiamò. La vecchia passandomi la mano sulla patta, constatò l’erezione del mio cazzo, rise e aggiunse “Ora lo facciamo”. Mi diressi dietro il ...