1. "un bull per mia moglie 7" (ovvero: un'avventura fantastica in villa, parte seconda)


    Data: 04/02/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    Silvio si stava riprendendo e, alzatosi, cominciò a rivestirsi.
    
    Chi era ancora in azione era Mario, che scopava la moglie con colpi potenti e quasi violenti. Crollò pure lui nel giro di un paio di minuti, riversando sulla pancia di sua moglie una schizzata di caldo sperma.
    
    Lia allungò la mano e prese dalla borsa un pacchetto di fazzolettini e li usò per ripulirsi ancora la figa aperta a dismisura.
    
    Il nostro bull, rivolgendosi principalmente a noi maschietti:
    
    "Vi aspetto fuori - disse in tono perentorio - per un ultimo brindisi"
    
    Era palese che voleva consolidare, ulteriormente, l'amicizia che si era creata.
    
    Indossai i pantaloni, abbottonai la camicia e, mentre aspettavo che gli altri si ricomponessero, mi soffermai a guardare sia Anna che Mario.
    
    Lei, una bella cinquantenne alta più di Lia, sul metro e settanta, snella con un bel culetto tondo e pieno, sorretto da due gambe ben tornite, aveva un po' di pancetta che davvero non guastava. Depilata, completamente, quando apriva le gambe mostrava una vagina con grandi labbra, che protendevano esternamente, nascondendo, a differenza di Lia, il clitoride. Era dotata di una terza di seno con areola proporzionata, da cui facevano capolino dei capezzoli sempre turgidi.
    
    Inoltre, un bel viso con labbra tumide e due occhioni neri, che ti squadravano dall'alto in basso, completavano l'aspetto di una bionda dai capelli a caschetto e fila su un lato. Era davvero una gran bella donna.
    
    Anche Mario non era affatto ...
    ... male: sotto i sessanta, alto circa un metro e settantacinque, leggermente stempiato, ma dai capelli neri trafilati d'argento che, tutto sommato, arricchivano di un certo fascino.
    
    Niente barba, né baffi e con un cazzo non mostruoso, ma abbastanza ben proporzionato.
    
    Pensai che io e lui, tranne per i capelli, ci assomigliavamo sia per l'altezza che per l'attrezzo.
    
    Una volta vestiti lasciammo il piccolo ambiente, dove l'aria si era fatta pesante.
    
    Si percepiva un intenso odore di sudore e di sesso.
    
    L'aria fresca della sera mi colpì le narici con una benefica sferzata sul viso, congestionato da tutto quel godere. Incamminandoci, io con Lia sotto braccio, e Mario ed Anna mano nella mano, sembravamo due coppie che tornavano da una passeggiata. Il primo sguardo che incrociai fu quello di Elisa, la cameriera, che, regalandomi un sorriso rassicurante, sembrò comunicarmi:
    
    "Ha visto che è andato tutto bene! Che le avevo detto? La sua dolce mogliettina sarebbe tornata da lei felice e soddisfatta."
    
    Silvio ci vide e, venendoci incontro, ci invitò al suo tavolo, dove aveva fatto portare una bottiglia di champagne e cinque bicchieri a tulipano.
    
    Stappò lui la bottiglia e versò nei nostri calici il profumatissimo liquido e alzato il suo e sottovoce, per la necessaria discrezione rispetto agli altri partecipanti:
    
    "Brindo a voi, miei amatissimi ospiti, che avete saputo donarmi questo meraviglioso intermezzo in una stupenda serata di settembre.
    
    In particolare a voi ...
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