1. Paris, je t'aime


    Data: 23/01/2022, Categorie: Scambio di Coppia Autore: coppiagoodvibration, Fonte: Annunci69

    ... meticolosa ed accurata del piacere di mostrarsi e dell’essere guardata.
    
    Era un gioco semplice, dai tratti sottili e puliti ma sapeva restituire ad entrambi forti sensazioni.
    
    L’autista di Uber si fermò puntuale in Place Saint-Germain-des-Prés 4.
    
    Appena varcata la soglia del ristorante una bella ragazza, tubino nero e camicetta bianca attillata, gli diede il benvenuto e dopo aver chiesto il loro nome, lì accompagnò, attraversando il salone, al tavolo dove Jac e Camille lì stavano aspettando.
    
    Il locale era stato completamente rinnovato da come se lo ricordava Luca; coni di luce precisa e discreta illuminavano i singoli tavoli, lasciando i commensali in penombra, in una sorta di zona d’ombra che proteggeva la privacy di gesti e sguardi.
    
    Il palco dove si esibivano gli artisti, sotto la balaustra che circondava la sala, era stato ovviamente rifatto, avvolgente, protagonista, manteneva lo stesso fascino di un tempo.
    
    I bisbiglii delle persone, ovattati e misurati, facevano comunque intendere che il ristorante era pieno.
    
    Luca e Simona al tavolo da pranzo si trovavano sempre a proprio agio, sapevano leggere le situazioni, intuivano lo stato d’animo dei commensali e con spontaneità e spigliatezza gestivano al meglio anche i momenti di imbarazzo iniziale.
    
    Jac e Camille da parte loro si comportarono subito come ottimi padroni di casa contribuendo così a ricreare in pochi minuti l’atmosfera ed il feeling lasciato al bar nel pomeriggio.
    
    Il cameriere con l’abilità ...
    ... di uno slalomista arrivò al tavolo con lo champagne, posò il cestello sul tavolo, stappò con garbo la bottiglia e riempì les flùtes.
    
    La tradizione francese vuole che al momento del brindisi ci si guardi negli occhi; questo trasforma un rito a volte sciatto e grossolano in un intimo momento di intesa; più che un gesto di augurio, l’intrigante preludio alla serata.
    
    Gli occhi si poggiarono gli uni sugli altri, ambrati, caldi, eterei come un bicchiere di rum Caroni gustato d’inverno difronte al camino dopo una passeggiata sulla neve.
    
    Il bianco della tovaglia, come una tela di un pittore astrattista, venne disegnato dai colori delle pietanze che lo chef aveva abilmente cucinato e composto. I riflessi che i brillanti calici diffondevano passarono dal giallo paglierino al dorato fino al rosso granato.
    
    Più volte nella foga del discorso, come a sottolineare i tratti salienti, come a calcare le parole, Camille, appoggiava la mano sul braccio di Simona; solo pochi istanti, poi nel risollevarla, l’ultimo dito della mano, il mignolo, indugiava e come una piuma lambiva la pelle di Simona, come ad accarezzarla.
    
    Quel contatto, piaceva a Simona, il brivido partiva dal centro delle scapole, poi giù fino infondo, astraendola dalla conversazione, proiettando la sua mente su altri pensieri, su altre fantasie.
    
    Il buio invase la sala, tutte le lampade si spensero. Un fascio di luce diretto sul palco accompagnò l’ingresso della band. Quattro musicisti, piano, batteria, sassofono, ...