1. Tempi travagliati – Capitolo 1 – Perdere (e trovare) lavoro


    Data: 09/06/2018, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... –qualcosa di positivo, vista l’aria contenta che aveva!- ma, per quelle strane forme mentali delle donne, aspettava che fossi io a dare la stura alla sua narrazione. «Ho come l’impressione che un colloquio che hai avuto oggi abbia avuto un esito interessante…» la provocai. Mi rispose con un enorme sorrisone soddisfatto: «Avevo tre appuntamenti, oggi: i primi due son stati così demoralizzanti che stavo per rinunciare ad andare al terzo… Ma per fortuna ci sono andata e… ed è stato un colloquio lungo, approfondito: hanno voluto conoscere le mie competenze, verificare la mia padronanza del francese e dell’inglese, la mia disponibilità a lavorare, in certi periodi, anche oltre gli orari canonici e, nel caso, fare qualche breve trasferta…» Bello! Tutto bello, stupendo; il posto perfetto… se lo avessero proposto A ME!!! La invidiai per un istante. Ma d’altra parte, riflettei subito, era meglio che lo avessero proposto a lei, cioè a uno di noi due, piuttosto che a qualcun altro! «E tu…?» sondai. «Scusami amore mio, ma non c’era proprio il tempo di chiamarti per chiederti cosa ne pensavi… Ho accettato, ovviamente!» Poi, con una punta maligna, aggiunse: «Ovviamente, se non ti sta bene, posso sempre chiamarli domani e dire che non se ne fa niente perché mio marito è contrario…» Mi fece sentire ancora più cretino e stronzo! «Ma no, Cate, cosa dici? Sono felicissimo di questa possibilità che ti… che CI è capitata!» E sorrisi, al massimo delle mie forze! Poi mi allungai sopra al tavolo e ...
    ... le posai un tenero bacio sulle labbra. Lei era di nuovo tornata nel suo Nirvana personale: «Sai… è una ditta di import-export e sarò l’assistente di uno dei titolari; per i primi tempi mi hanno proposto uno stipendio già interessante, ma con premi legati all’andamento della ditta…» Mi strizzò l’occhio, complice. Quando mi disse il nome della ditta –avevo già sentito- e quello che avrebbe guadagnato al mese, capii che avevamo fatto bingo! «Domattina alle nove mi aspettano per firmare i contratti e poi per cominciare subito a capire le mie mansioni» «Ti ci accompagno io, in macchina…» proposi, servizievole. «Ma per arrivare là, all’ora di punta, ci vuole quasi un’ora da qui… Doverti alzare tu, dover preparare Ale, poi accompagnarmi là e tornare a casa con la bimba… Meglio se la macchina la prendo io!» Occazzo… «Ma… e se salta fuori un lavoro e devo andare??» Mi giravano i coglioni che si prendesse la macchina! «Nel caso, avverti mia madre che passi a prendere Ale e ci vai col mio cinquantino…» «Ma…» «Niente ma, amore mio: da adesso sarò io a mantenere la macchina e quindi è giusto che, visto che mi serve, la usi…» Mi guardò, mi fece un sorriso che, sotto la benevolenza, nascondeva forse anche uno spicchietto di malignità: «Il mio stipendio ci permetterà di vivere accettabilmente e quindi potresti anche occuparti tu della casa, finché non trovi anche tu un posto stabile, senza doverti sbattere per trovare lavori da venti euro in nero per mezza giornata di duro lavoro!»
    
    A farla ...
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