1. Club Tlazo – Capitolo 1


    Data: 20/01/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

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    Cristina strinse le gambe attorno alla vita dell’uomo, allungando una mano dietro la propria testa e afferrando un tergicristallo. – Sì… – ansimò, arcuando la schiena sul cofano dell’auto già bollente, il calore che sembrava volesse bruciarle i pantaloncini e ustionarle la pelle delle spalle. In realtà, aveva inarcato il busto per non scottarsi più che per il piacere che il cazzo del taxista avrebbe dovuto darle. Nonostante questo, ormai esperta della pratica, simulò un grido di piacere all’ennesimo colpo nella sua fica, bagnata più per volontà che per la vista dell’uomo grasso e ben poco piacevole o per i colpi che le infliggeva con la forza di quel macchinario che piantava i pali nel terreno. – Cazzo, sì! Sfondami! Probabilmente, il taxista non aveva compreso una sola sillaba, che, da quando le aveva caricate sulla sua macchina, non aveva usato una singola parola che non fosse spagnola, ma il tono di voce ed il muoversi di Cristina dovevano averlo ingannato ed eccitato al punto tale che, ad un tratto, afferrò con maggiore forza i fianchi della ragazza, la penetrò completamente con il suo scarso attrezzo di piacere, lanciò un grugnito che si sarebbe potuto definire, con una buona dose di fantasia, di piacere, e restò dentro. La ragazza, ringraziando silenziosamente il cielo per la conclusione di quella tortura, percepì una pisciata calda riempirle l’utero, rilassandosi, nonostante la lamiera del cofano attendesse ...
    ... la sua schiena nuda con il suo morso bollente. L’uomo fece un passo indietro dopo essersi svuotato completamente, osservando le labbra del sesso della ragazza chiudersi ed una grossa goccia bianca scivolare fuori e colare sulla carrozzeria nera. Mentre metteva a riposo il cazzo bagnato di umori e si chiudeva la patta dei pantaloni da ginnastica lisi, Cristina scivolò giù dal cofano, sollevandosi i pantaloncini di jeans scoloriti. Si avvicinò all’uomo, gli appoggiò un bacio ad una guancia rubiconda e dal pelo ispido, assicurandosi che i suoi piccoli seni spingessero contro il suo braccio flaccido. – Grazie mille – disse, questa volta in spagnolo, simulando una gioia che non provava affatto. Lui le rispose con un sorriso che sembrò più una smorfia, probabilmente pensando che quei due secondi di orgasmo non gli avrebbero pagato il pieno dell’automobile, le strinse una chiappa e poi le diede uno schiaffetto che fece sobbalzare e ridere la ragazza. Cristina si avvicinò al muro che li aveva nascosti dalla vista dei villeggianti sulla spiaggia, guardando l’uomo che faticava a salire sull’auto che si piegò sul lato sinistro e poi andarsene senza degnarla di uno sguardo. La ragazza non se la prese affatto: in fondo, aveva barattato il pagamento di tre passeggeri dal bed and breakfast dove pernottavano fino a lì per una veloce scopata: nonostante tutto, era lei quella più soddisfatta. Probabilmente non sarebbe stato il primo, quel giorno, ad essere pagato in natura. Certo, si disse la ...
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