1. CRONACA FAMILIARE – CAP. 16 – UNIVERSIADI (parte seconda)


    Data: 20/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Incesti Tradimenti Autore: Barth, Fonte: RaccontiMilu

    ... forti e strafottenti, ubbidi prontamente ed aprì la busta di un negozio (per la precisione di un sexyshop) da cui estrasse, assieme ad ammenicoli vari (vibratori, plug, manette, corde e catenelle) un vestito in latex nero da sexy suora perversa; in sostanza un tubino nero che arrivava appena alle cosce, con una scollatura esagerata sul seno (o meglio sui suoi incontenibili meloni), colletto bianco e velo nero sempre in latex; il tutto corredato da un paio di reggicalze bianche a rete e da un paio di scarpe nere in pelle con tacco esagerato sul di dietro, zeppa sul davanti e laccetto sul dorso del piede.Se a questo aggiungiamo poi il trucco di ordinanza da porcona di mia madre (rossetto esagrato rosso fuoco ed occhi pesantemente truccati di nero) unito alla sua solita aria da bambolona sexy ( sarà stato anche per via del vestito in latex ma sembrava davvero una sorta di impersonificazione di una bambola gonfiabile) beh …. Robe da far rizzare il pisello ad un’intera schiera di seminaristi.Se solo l’avessero vista il parroco ed i parrocchiani del nostro paese ….. la integerrima e pia Viviana de Rossi travestita da suora fetish …. da non credere.Tutti iniziarono a battere le mani e a fare i complimenti (beh se per complimenti si intendono gli apprezzamenti del tipo: “cazzo Vivi ….. melo hai fatto diventare di marmo …. cazzo che troiazza incredibile …… “); l’ormone cominciava a diffondersi nell’aria , e del resto pure il mio uccello alla vista di mia madre vestita in tal modo non ...
    ... accennava a calmarsi.Luca era tra i più impazienti : “Dai cazzo fottiamocela di brutto sta puttana ….. “ E si era già fatto sotto, abbracciando mia madre da dietro e cominciandole a palpugnare le tettone a stento trattenute dal suo vestitino monacale, seguito a ruota da Jacopo e Roberto, quand’ecco che il camapenello suonò insistentemente per tre volte.Non vi era nemmeno bisogno di andare a vedere chi fosse, sapevamo tutti che si trattava di Calogero il fac-totum della sig.ra Raimondi, una vecchia nobildonna napoletana, proprietaria di vari stabili in giro per l’Italia, tra cui appunto quello in cui abitavamo noi a Bologna.Calogero fungeva da vero e proprio esattore degli affitti (rigorosamente in nero!), nonché da portiere dello stabile. Era un buzzurro di quart’ordine, grasso, basso e tarchiato, pelato ma pelosissimo, vestito sempre in maniera trasandata. Nato in un rione di Napoli dove la malavita era di casa, si dice avesse scontato una lunga pena detentiva per non si sa quali misteriosi reati ma che fosse poi entrato nelle grazie della sig.ra Raimondi per ancor più misteriose ragioni. Insomma proprio un bel tipetto.Aprimmo la porta ed infatti eccolo là con la sua solita mise da buzzurro (camicia a mezza manica sdrucita e sbottonata, canotta bianca macchiata, pantaloncini corti e ciabatte, per non parlare dell’immancabile stuzzicadenti in bocca).“Hué Guagliò , che è sto casino ….. che qqua ci sta ggente per bene ……”: mentre diceva queste cose l’ominide (così lo chiamavano ...
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