1. La Cagna cap. 1


    Data: 20/01/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... tette e strofinarono bene e poi sui genitali della cagna e anche lì si fecero sentire. Quando quel lavoro terminò la cagna rientrò per lo sportello del giardino nel suo box mentre la serva si diede da fare a pulire i suoi accessori, stenderli e rimettere tutto in ordine. Vita da serva e vita da cagna.
    
    Il Padrone la mattina incontrava gente e faceva delle commissioni, il pomeriggio invece lavorava in casa, a volte la cagna si distendeva ai suoi piedi per tenergli compagnia, ma senza disturbare, di tanto in tanto il Padrone si chinava su di lei per una carezza. Poi cenava, Marta la sera serviva la cena nuda ed il Padrone l’accarezzava distrattamente, qualche volta le ordinava di andare sotto il tavolo per un pompino, la cagna osservava con la lingua di fuori. Raramente il Padrone permetteva a Marta di arrivare in fondo, se succedeva la schiava non doveva perdere una goccia, ma di norma, il Padrone dopo cena, si spogliava e si sdraiava sul tappeto del salotto dove si faceva leccare dalla sua cagna, prima sul davanti e poi di dietro. Appena il Padrone iniziava a spogliarsi la cagna iniziava ad uggiolare e a muoversi freneticamente sempre più eccitata. Appena il Padrone si sdraiava, Fuffy si avventava su di lui e iniziava a sbavare e a sentire i suoi odori che la facevano impazzire, metteva il naso sotto le ascelle, vicino ai genitali, ma non osava toccarli. Poi iniziava a leccare senza tralasciare un centimetro del corpo del Padrone, dovunque, tranne il cazzo, quello non le ...
    ... era permesso se non su esplicito ordine del Padrone e lei, nonostante lo desiderasse più di ogni altra cosa al mondo, aveva imparato a sue spese, con dure punizioni, che non le era permesso, ma tutto il resto, palle comprese, era da leccare e la cagna leccava e mordicchiava, scendendo sulle cosce e poi sui piedi le cui dita leccava doviziosamente una ad una. Quando il Padrone si girava sulla pancia la cagna ricominciava a partire dal collo, scendendo sulle spalle, poi sulla schiena fino ad arrivare sulle natiche del Padrone che mordicchiava deliziosamente. Il Padrone, se non ce lo avesse avuto già ritto, a quel punto sicuramente rizzava e Fuffy continuava prima sentendo gli odori del suo culetto e poi penetrandolo con la lingua andando più a fondo possibile, Per Fuffy non era stato facile prendersi cura del buchetto posteriore del Padrone, ma poi, sentendo il Padrone vibrare dal piacere per il suo lavoro di lingua, era piaciuto anche a lei ed ora non mancava mai di fargli sentire quanto deliziosa fosse la sua lingua. Una lingua, inizialmente corta, ma che a furia di esercitarsi si era allungata ed ora penetrava molto a fondo. Il Padrone la incoraggiava e lei si sentiva gratificata. – Brava cagna, infila quella lingua più a fondo… – E Fuffy non si faceva pregare. Infine, il Padrone si rigirava nuovamente sulle spalle e presentava il suo pene dritto ed eretto. Marta che era rimasta sempre lì vicino sapeva qual era il suo compito. Si metteva a cavalcioni del Padrone e si impalava ...
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