1. La Cagna cap. 1


    Data: 20/01/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre la cagna non aveva bisogno di tutti quegli accessori quando si muoveva in casa o nel giardino, ne aveva invece bisogno quando si avventurava nei sentieri del bosco che circondava la casa di campagna. Marta esasperata per quel lavoraccio strattonò il guinzaglio e furono fuori casa. Fuffy sapeva che la serva non gradiva portarla in giro, ma non le importava, era felice di uscire e farsi un giro per i boschi, anche se era freddo e il giorno prima aveva piovuto. Uscirono da un cancelletto che dava sul bosco e Fuffy volle prendere un sentiero in salita sulla destra, strattonò per quella via e la imboccò. Stavolta fu Marta che si fece condurre dove voleva la cagna. A lei quel sentiero non piaceva, era in salita e molto fangoso, ma non aveva voglia di combattere con la cagna, su quel punto gliela dava quasi sempre vinta. La cagna tirava ed era forte, la serva l’avrebbe avuta vinta se avesse insistito e usato il guinzaglio come frusta, ma non voleva sprecare energie. La serva indossava stivali comodi e alti e un giaccone pesante e caldo, quindi lasciò che la cagna andasse dove voleva. Anzi, dopo dieci metri nel sentiero, le levò il guinzaglio e lasciò che andasse dove le pareva e si sedette su un masso ad aspettarla. La cagna balzò felice in avanti e corse su e giù, annusando e rotolandosi nel fango, felice di quella libertà. La serva la guardava inorridita, grandissima troia pensava, dopo dovrò pulire tutti i tuoi accessori e farti una doccia prima di rientrare in casa e ti ...
    ... dovrò anche asciugare. Per un’oretta Fuffy corse avanti ed indietro entrando nelle pozzanghere e riducendosi ad uno stato animale. Poi, stanca e con la lingua di fuori ritornò da Marta, si fece mettere il guinzaglio e riportare a casa. Nel giardino c’era una doccia all’aperto con acqua calda fornita dai pannelli solari. La serva le levò tutti gli accessori che mise da parte per lavarli successivamente e mise la cagna sotto il getto della pompa che teneva in mano, una prima sciacquata servì a levare tutto il fango che la cagna aveva addosso, poi mentre l’acqua marrone defluiva, la serva prese una spugna e del sapone e lavò rudemente la cagna. Il Padrone aveva raccomandato di lavare bene le tette e i genitali della cagna e Marta eseguì con solerzia. Lavare la cagna con la spugna non le dispiaceva, si soffermò sulle grandi tette e le diede anche una strizzata per farla stare ferma e poi le diede una bella ripassata a fica e culo. Non trascurò cosce e zampe e le pulì il viso. La cagna si faceva fare, ormai era routine e non le interessava se la serva era impaziente e rude, era la sua serva e lei si godeva l’acqua calda e le carezze anche molto intime. All’inizio si era vergognata di quei toccamenti e aveva cercato di sottrarsi, il Padrone l’aveva punita e lei piano piano si era abituata, prima era diventato routine e poi anche piacere. Infine, la serva l’asciugò vigorosamente con un ruvido asciugamano, fu un lavoro meticoloso, le mani della serva andarono sotto le pieghe delle ...
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