1. Il Signor Gino


    Data: 03/01/2022, Categorie: Etero Autore: Elisabetta Grandi, Fonte: EroticiRacconti

    ... moscio..."Betta, guarda, ho perso, la parte migliore della vita è irrimediabilmente andata..." mi disse invitando il mio sguardo a posarsi sul suo uccello a riposo...in quel momento ricordo che avrei voluto abbracciarlo forte..."Gino, ci vediamo domani", gli dissi mentre gli baciavo la fronte...
    
    Il pomeriggio del giorno seguente (15-22 il mio turno di quel giorno) fui molto presa nel seguire i nuovi ricoveri, ed inevitabilmente non ebbi modo di passar del tempo con Gino, lo vidi di sfuggita, mentre accompagnavo i nuovi pazienti nelle loro stanze e lo salutai da lontano con la mano...mi guardò ma non diede cenno di risposta..."ma cos'ha oggi Gino?" mi chiese Francesca, "non spiccica parola e a pranzo non ha toccato cibo"...Io sapevo. Cercai di non pensarci, di concentrarmi sul lavoro...ero dispiaciuta e covavo dentro di me uno strano ed anomalo senso di colpa, ma colpe obiettivamente non ne avevo e non me ne riconoscevo...sta di fatto che quel pomeriggio mi ritrovai ad evitarlo, ad evitare di passare dinnanzi alla porta aperta della sua stanza, perché affrontarlo mi avrebbe messo a disagio. Riflettevo, meditavo, sbagliavo a sentirmi così e lo sapevo, ma mi ci sentivo comunque. In fondo avevo voluto solamente regalargli un'emozione bella, una distrazione...non pensavo di certo che ne sarebbe scaturito tutto questo velo di tristezza che ora era calato su noi..."Betta, lui ha un debole per te, vacci a parlare tu...", "no, ora non ho tempo, devo andare da quello della 103, ...
    ... ha suonato il campanello", "tranquilla, vado io, tu vai da Gino"..."No no, vado io dal 103, Gino può aspettare..."...tutto pur di non affrontarlo...le ore passarano lente mentre il mio malumore crebbe velocemente, erano già le otto e 30 ed i pazienti eran già tutti a letto, "ciao Franci, ci vediamo domani", "ciao Betta, la Manu arriverà alle 10, per un'oretta sarai sola, mi raccomando"..."tranquilla, ho tutto sotto controllo" la rassicurai. Ricordo che passai quei primi minuti passeggiando nervosamente avanti e indietro per i lunghi corridoi ora al buio...guardavo nervosamente l'orologio...poi mi vibrò il cellulare, un messaggino di Silvia, una mia amica ora lontana, lo lessi, risi per una battuta stupida (la Silvia è troppo scema)...ed evidentemente mi distrassi...perché senza volerlo mi ritrovai davanti alla stanza di Gino, guardai all'interno sperando di non incrociare il suo sguardo così da poter scappare via veloce rimediando alla mia distrazione. E invece lui era lì, a letto, con il viso rivolto verso di me, gli occhi imploranti...in quel momento capii che non avrei potuto più rimandare il confronto con lui...mi feci forza, entrai e chiusi porta dietro di me...
    
    ...senza esitare mi slacciai il camice, e con un gesto secco me lo tolsi, lo buttai a terra, sentivo i suoi occhi su di me, io lì, in reggiseno, ferma, a due metri da lui...Con gli occhi cercai i suoi, li trovai, ed ecco finalmente il sorriso che gli apparteneva, che mi fece da subito affezionare a lui, quel ...
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