Il Signor Gino
Data: 03/01/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Elisabetta Grandi, Fonte: EroticiRacconti
... da dare ma nessuno a cui darlo, provavo (provavamo tutte noi in realtà) tanta tenerezza per lui, non riceveva mai visite, non ho mai saputo nulla riguardo la sua famiglia, quello della famiglia era sempre stato un argomento tabù, forse aveva interrotto i rapporti con i suoi famigliari o più semplicemente magari era solo al mondo..."nero Gino, il mio reggiseno è nero" dissi guardandolo negli occhi e sorridendo..."non ci credo, io sono come San Tommaso, se non vedo non...", "ma va, ma quale Santo, tu tutto sei tranne che un Santo"...ancora oggi se ripenso a quel giorno, a quel momento, non so perché lo feci, probabilmente fu istinto, forse una combinazione di emozioni, la tenerezza, la dolcezza, la simpatia, e un po' di sano desiderio di trasgressione...fatto sta che mi guardai attorno, era sera, silenzio tutto attorno, i pazienti erano già tutti nelle loro stanze, la mia collega, che era appena arrivata per darmi il cambio, era in cucina al piano sotto..."è il tuo giorno fortunato" gli dissi. Sorrise, sorrise perché capii bene cosa stava per accadere...
Mi sbottonai...un bottone, poi un altro, Gino, disteso sul letto con le coperte rimboccate, mi fissava, non diceva una parola, improvvisamente divenne serio, come se dentro di lui si fosse acceso qualcosa, cambiò espressione, quasi per un attimo stentai a riconoscerlo...con le mani cercai di allargare il camice sbottonato così da fargli intravedere il reggiseno, che era nero, a fascia, sportivo, con ferretto ...
... (ovviamente!)...ma non ci misi molto ad accorgermi che, per quanto potessi tentere di allargare quella scollatura e per quanto potessi premere e pressarmi il seno così da cercare di farlo saltar fuori, due soli bottoni sganciati non sarebbero mai stati sufficienti per riuscire nell'impresa...allora sbottonai il terzo...Gino trattenne il fiato, lo guardavo senza più sorridergli, mi ero fatta seria anch'io, forse di riflesso, forse non mi sentivo più totalmente a mio agio. Ora si che lo spacco del camice arrivava giù, sino a scoprire il ferretto, i seni erano quasi totalmente esposti agli occhi di Gino, coperti da un reggiseno sportivo per nulla traspirante, sentivo le tette sudate, appiccicate l'un l'altra...vedevo Gino muoversi sotto le coperte, non ci misi molto a capire che si stava accarezzando, tentando di regalarsi il piacere. Per un momento rimasi immobile, non sapendo più bene cosa fare, cercavo il suo sguardo, cercavo un appiglio, una risata, una battuta cui aggrapparmi per proseguire quel gioco...non me ne diede, lo sentii allontanarsi, il movimento sotto le coperte si attenuò...Gino imprecò, strinse il pugno e colpì forte il letto..."Betta, non ce la faccio, non mi si rizza"...mi sentii persa, dispiaciuta, istintivamente mi avvicinai a lui, avrei voluto accarezzarlo. Mi sentivo come sconfitta mentre mi riabbottonavo il camice...gli poggiai la mano sul viso, gli accarezzai la guancia...Gino tirò via la coperta, è allora che vidi il suo sesso, grande, senza peli....ma tristemente ...