Startrail con Dolomiti – 7 – Fine
Data: 21/12/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... sui miei denti e poi nel mio cavo orale, quasi volesse scacciare la mia, di lingua. Sembrava volesse rifare quanto le avevo fatto io prima, ma surrogava l’assenza di un cazzo in mezzo alle gambe con l’organo che aveva in bocca. La cosa non mi dispiacque affatto, e mi chiesi come fosse lasciare a lei il comando di una scopata, magari in occasione di un giorno che era intenzionata a restituire il piacere che aveva ricevuto, immaginandomi sdraiato sul letto e lei che mi cavalcava con rabbia e violenza, spruzzandomi in faccia il suo squirto dopo essersi masturbata durante il rapporto. Un accenno di malinconia mi sfiorò il cuore all’idea che non avrei mai potuto scoprirlo. Stefania, in arte Gala, mi baciò a lungo, appiattendo il suo seno contro i miei pettorali, accarezzandomi la schiena e la nuca con le sue mani, stringendomi a sé. Una sua gamba passò sopra le mie, avvinghiandosi, la sua fica bagnata che strisciava su e giù contro il mio cazzo ormai di nuovo pronto ad entrare in azione, le labbra che simulavano quelle di una bocca che stesse facendo un pompino lungo la parte inferiore dell’asta. La lingua della ragazza fuoriuscì dalla mia bocca, poi mi fissò negli occhi. Potevo leggere le stesse emozioni che si agitavano nel mio cuore. – Sei un pezzo di merda, ma ti amo – confessò, poi sollevò la gamba che aveva circondato le mie. – Adesso fotti la tua troia… Non ebbi bisogno di risponderle alcunché perché si era già portata avanti da sola: ancora prima di finire di parlare ...
... una sua mano si era insinuata tra i nostri corpi, aveva afferrato la mia nerchia e, facendolo scivolare nel solco della sua fica come se fosse stata la guida d’inserimento di un piolo in un foro, raggiunse l’imbocco del suo utero con la mia cappella e poi si sporse in avanti. Inalammo entrambi il fiato in un moto di soddisfazione mentre i nostri sessi scivolavano per la prima volta uno dentro l’altro, incontrando ben poca resistenza e spargendo liquidi corporei reduci degli orgasmi precedenti della ragazza. Cazzo, quant’era calda: mi sembrò quasi di avere un capogiro mentre la mia cappella mi restituiva una sensazione ben più soddisfacente di quanto avessero potuto i miei polpastrelli e la punta della lingua. Dovetti fare quasi letteralmente violenza su me stesso per impedirmi di baciarla con amore e possederla con dolcezza, distruggendo quindi tutta la pantomima che avevo portato avanti fino a quel momento e abbattendo il piacere che stavo facendo vivere alla mia partner, finalmente scopata come sognava ormai da tempo. Invece, afferrandole la gamba che aveva sollevato e, cercando di non uscire da quel fodero di puro piacere pulsante e bagnato, ribaltandola sul fianco destro, mi misi in ginocchio tra le sue cosce. – Cosa credi di fare, puttanella? Dirmi come devo comportarmi? Se voglio fottere la tua figa, la prendo senza chiedere il tuo cazzo di parere e me la sbatto finché non la riempio con la mia sborra – le sbraitai contro, appoggiandomi la sua gamba su una spalla e ...