Startrail con Dolomiti – 7 – Fine
Data: 21/12/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... chiamato “pezzo di merda” e che adesso ti vuole riempire di sborra? All’inizio non fui sicuro che mi avesse sentito tanto ansimava, dimenandosi, ma dopo qualche attimo gridò, o almeno ci provò: – Che sono una troia… la tua… tua troia. Sorrisi. Poche cose mi davano soddisfazione quanto una donna che ammettesse di essere diventata la mia schiava sessuale: come approvazione del suo riconoscimento, presi tra le mie labbra il suo clitoride e iniziai a stilettarlo con la punta della lingua. Le mani di Gala abbandonarono la mia testa, afferrando le coperte del letto nemmeno stesse rischiando di cadere, lanciando grida gutturali. Sperai che i muri della camera fossero spessi, meglio ancora se gli occupanti di quelle accanto fossero sprofondati in un sonno profondo, o sarebbero state chiamate le forze dell’ordine, denunciando che stessero uccidendo qualcuno nell’albergo. La cosa comunque non durò a lungo: quando abbandonai l’uso della lingua a favore del risucchio e le dita nel suo utero iniziarono a muoversi con più vigore e forza, la ragazza smise di lanciare versi, si arcuò sulla schiena un paio di volte, sobbalzando sul materasso, spruzzò un po’ di liquido dall’uretra e poi crollò come morta senza più emettere un verso. Solo il movimento del suo petto, l’alzarsi e abbassarsi del suo splendido seno, accompagnato da un rantolo ad ogni respiro, mostrava che non avesse abbandonato questo mondo ma avesse comunque fatto una capatina in Paradiso. La lasciai riposare un momento, ...
... riprendere le forze, oltre a raffreddare un po’ il fuoco che aveva surriscaldato la sua figa durante il cunnilingus. Supposi che le succedesse poche volte, o anche nessuna, quando faceva sesso con Arturo. Mi ero ormai convinto che il ragazzo, semmai avesse imparato a muovere il proprio corpo come si doveva durante un rapporto sessuale, non si sarebbe comunque mai comportato a letto come Gala segretamente e inconsciamente desiderava essere trattata, continuando a vederla come una principessina dispotica anche nuda e che gli concedeva il suo sesso quasi per pietà, quando in realtà lei stessa voleva essere considerata una zoccola a cui permettere di godere come se lo avessero fatto come segno di disprezzo. Mi sdraiai alle sue spalle, abbracciandola sotto il seno e baciandola sul collo. Era bollente, la pelle coperta da una patina di sudore ed emanava un leggero sentore di sesso che mi faceva impazzire. – Sei una puttanella egocentrica, ma mi piace come godi – le sussurrai in un orecchio. – Anche tu non fai proprio schifo con la lingua, stronzo – disse e, sebbene non potessi vederla in volto ma basandomi solo sul tono della sua voce, sorrise. – Se la cosa non ti ha soddisfatto, – ribattei, fingendomi offeso e stringendole i seni, – allora approfitterò della tua fica per fare un altro po’ di pratica. Lei si voltò, intercettando le mie labbra con le sue, e mostrando di nuovo che per lei i baci erano inconcepibili senza l’uso della lingua al pari di una punta da carotaggio, scivolando prima ...