Startrail con Dolomiti – 7 – Fine
Data: 21/12/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... zaino, raccolsi la sacca e, dopo aver afferrato le mutandine di Gala, mi riempii i polmoni del loro profumo. Fu come una dose di droga che mi colpì direttamente al cervello, e il mio cazzo mi ricordò che lui era di nuovo pronto ad entrare in azione o, più correttamente, nella padrona degli slip. Sospirai all’idea che non avrei potuto soddisfarlo di nuovo. Guardai le mutandine strappate con i coniglietti e, quando feci per lasciarle cadere a terra, strinsi la mano e le misi in tasca. “Bottino di battaglia”, decisi. Mi avrebbero dilettato meglio di qualsiasi cosa durante il viaggio di ritorno a casa. Tanto, strappate com’erano, Gala non avrebbe potuto comunque indossarle. – Gala… – dissi a me stesso, – non mi è venuto in mente di chiederle cosa significhi. – Guardai la porta del bagno da cui proveniva il suono della doccia. Sollevai le spalle: vabbè, non importava. Comunque ero giunto alla conclusione fosse il nome di una Winx o qualcuna di quelle eroine che piacevano tanto alle ragazzine… Non salutai, perché dopo quella scopata non avrebbe avuto senso, ed uscii silenziosamente, chiudendo la porta perché nessuno disturbasse la ragazza mentre si lavava via l’odore del nostro amore. Presi dalla tasca lo smartphone e richiamai la foto scattata una manciata di minuti prima. A stento trattenni un sorriso e, al contempo, le lacrime quando apparve sullo schermo. Gala era appoggiata al mio petto, girata a tre quarti affinché il suo grosso seno venisse in tutta il suo splendore e… e ...
... il suo sguardo… cazzo, sembrava mi stesse seducendo… Fui tentato di perdere il pullman, tornare indietro e possederla sotto la doccia e farla di nuovo godere fino alla follia, spinta contro le piastrelle, urlante con l’acqua che le scorreva a rivoli sul suo corpo nudo. Mi voltai a guardare la porta della camera come se avessi potuto vederci attraverso, scorgerla mentre si passava il sapone sul suo splendido… – Ah, alla fine non ce l’hai fatta – esclamò una voce alle mie spalle, piena di rammarico e con una punta di rabbia. – Allora adesso te ne devi andare. Non ebbi difficoltà a ricondurla al suo proprietario. Quando mi girai, mi trovai davanti Lucio con la sua uniforme da cameriere, la delusione sul volto. – Questa mattina, qualcuno si è divertito – commentai, poi indicai con un cenno del capo una bottiglia di champagne e due calici in equilibrio su un vassoio su una mano del mio amico. – Se ti fossi impegnato un po’, scopandoti quella troietta e facendole una foto nuda, – disse Lucio, piccato, – passeresti la prossima settimana ancora qui, a mie spese. Il mio sguardo cadde sul telefonino che tenevo in mano, lo schermo che si era spento. La sbloccai, caricando una foto e ponendogliela di fronte al volto. – Tipo questa? Lucio la guardò, poi mi fissò con un’espressione piena di noia. – Sì, ma la troia dovrebbe avere i capelli rossi, non biondi. Comunque, lo ammetto, è una gran bella fica anche lei. Voltai il telefonino verso di me. Un moto di dolcezza nacque nel mio cuore alla ...