Storia di vanna 2
Data: 12/12/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
"La troietta e' tornata" mormorava il paese, ma in parte si sbagliavano.
Ormai mi ero rassegnata che Francesco era di Teresa, e iniziai a fare coppia fissa con Dani , e le malelingue restarono a bocca asciutta.
I mesi intanto volarono tra lavoro e scuola, e fu così che tra alti e bassi totalmente naturali arrivai al giorno del mio diciottesimo compleanno.
Fu organizzata una bellissima festa nel locale di Dani , ma soprattutto fu per me il classico inizio: patente, indipendenza e...possibilità di essere totalmente libera di ricevere il piacere dei maschi, il seme del mio uomo nel posto dove esso dovrebbe depositarsi...
Non ci furono particolari problemi ad ottenere dal dottore ciò che volevo, e nel giro di pochi giorni il mio uomo iniziò con foga e piacere a riempire la mia vagina di quantità di sperma.
Adoravo, e adoro tuttora il sentire il liquido della persona con cui fai sesso scorrere nella zona di massima intimità, sentire quel calore umido che invade il ventre.
Tutto sembrava perfetto, però il problema era con non ero innamorata di Dani, e lui non mi bastava, cercavo sempre qualche emozione in più ....
Per esempio, il biondino che consegnava la birra mi attirava. Approfittando del fatto che al mattino Danilo andava in paese in banca eccetera, io lo aspettavo in magazzino
Mi vestivo sexy, con una mini e una maglietta nera, e gli stivali.
Mentre scaricava la birra mi sedevo sulla panchetta . lui mi si sedeva di fronte, bevevamo una o due birre, ...
... poi gli tiravo fuori il cazzo, aveva imparato e non metteva gli slip, e mi toccava scostando i miei sotto la mini.
Aveva un cazzo grosso, ci masturbavamo a vicenda, poi glielo succhiavo, e poi mi sdraiavo sulla panca, lui mi leccava e quando ero tutta in calore gli saltavo addosso e mi facevo penetrare, poi mi giravo lo prendevo da dietro.
Era talmente grosso che credevo di morire , mi scopava in piedi, da dietro, stringendomi i capezzoli.
Mi martoriavo la figa e iniziavo a godere pisciando e, quando venivo, dovevo squirtare fuori la birra appena bevuta, poi mi giravo e lo facevo venire di bocca, ingoiando tutto.
Lui poi si rivestiva e scappava lasciandomi a pulire per terra il risultato dei miei orgasmi sul pavimento del magazzino.
Penso che lui si vantasse di quelle scopate perché venivano al bar sempre maschi nuovi che mi guardavano con curiosità, ma io di facciata volevo un bene enorme a Dani, ero la sua compagna e non davo confidenza a tutti.
Certo non sentivo di appartenergli, forse perché ero convinta che la cosa fosse reciproca.
Trascorsero così i mesi e le stagioni successive, il lavoro andava a gonfie vele e di conseguenza anche gli affari, e la nostra relazione era su un binario piuttosto standard, ma mi rendevo conto che il mio corpo attraeva, ed ero ancor più consapevole che il coltello dalla parte del manico lo avevo io, con quella cosa in mezzo alle gambe che mi permetteva di scegliere e decidere se, quando e chi poteva giocarci.
Dani a ...