Strangers in the night
Data: 10/12/2021,
Categorie:
Trans
Autore: Iltronodibastoni, Fonte: Annunci69
Ripubblico un vecchio racconto che avevo cancellato ma che in fondo era divertente..
Strangers in the night
La pioggia scendeva pesante ed incessante. Guidando avevo l’impressione di stare attraversando un muro senza fine, denso ma privo di solidità. Le note di Charlie Parker che uscivano dagli altoparlanti dell’autoradio almeno rendevano il clima meno angosciante.
Vidi l’auto ferma sulla carreggiata con i lampeggianti accessi all’ultimo minuto. Svoltai a sinistra per evitarla e rientrai nella mia corsia velocemente per paura che potesse arrivare qualcuno dalla direzione opposta. Poi mi fermai, respirando affannosamente. Mi avvicinai all’auto ferma in retromarcia fino a portare il mio paraurti a poco più di un metro dal suo. Volevo scendere per vedere se qualcuno aveva bisogno di aiuto ma mentre stavo per aprire lo sportello sentii bussare alla porta del passeggiero. L’aprii e vidi una sagoma indistinta immersa nel muro d’acqua.
“Posso salire?”
“Certo” risposi.
La ragazza salì e si sedette al mio fianco. Credo che ogni indumento che indossava fosse impregnato d’acqua. Probabilmente era bagnata ovunque, anche sotto alle ascelle.
“Problemi all’auto?” chiesi.
“credo che si sia bucata la gomma, ma non ho la gomma di scorta e non so usare il kit di riparazione”
“forse ti posso aiutare ma aspetterei che la pioggia si riduca di intensità”
Lei non rispose. Stava tremando. Alzai il riscaldamento al massimo.
“così rischi di ammalarti” dissi.
“ho ...
... freddo” rispose. Tremava persino la voce.
“Forse è meglio se ti accompagno da qualche parte dove ti puoi cambiare e la macchina la riprendi domani”
“Stavo andando da mia sorella, ma è a più di cento chilometri da qui”
“Anche io sono in viaggio, pensavo di viaggiare tutta la notte ma con questo tempo non è sicuro. Che ne dici se cerchiamo un albergo nella prossima città?”
“Va bene” rispose.
Ripartii.
La pioggia non smetteva di intensità. La visibilità era quasi nulla e procedevo a velocità ridotta. Non si vedeva cosa c’era ai bordi delle strade, non si vedevano case, luci…non si vedeva nulla.
Vidi un’insegna luminosa, poteva essere un distributore di benzina. Rallentai ed entrai nell’area illuminata. Era un distributore. Mi infilai sotto la tettoia e, una volta al riparo, scesi dalla macchina. Ora il muro di pioggia era tutto intorno a me e formava un recinto rettangolare con la stessa sagoma della tettoia. Cercai di vedere se c’era qualcuno ma non vidi nessuno. C’era un piccolo edificio a circa cinque metri dalla tettoia, le luci sembravano accese ma dentro non si vedeva anima viva. Decisi di attraversare il muro per arrivare all’edificio. La porta era fortunatamente aperta, entrai. Ora anche io ero bagnato fino al midollo, in soli cinque metri. Era un piccolo bar, di quelli che spesso si trovano alle stazioni di servizio.
“C’è nessuno?” chiesi
Sentii il cigolio di una porta che si apriva. Apparve una donna, sulla cinquantina coi capelli neri e lunghi, ...