1. Un venerdì di passione


    Data: 02/12/2021, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    Prologo
    
    Questo racconto è basato su una storia vera ed è il continuo di “Sveltreno”, ho usato un filo narrativo che permetta di leggere il racconto anche singolarmente capendo come l’attesa delle uscite di una storia a puntate spazientisca i più. L’attesa alimenta il desiderio ma, in questo caso, è del mio desiderio che vi vado a raccontare. Buona lettura.
    
    Un venerdì di passione
    
    Prendendo posto sul nuovo treno, questa volta diretto, si scaricò tutta la adrenalina. Non sapendo cosa fare per altri 90 minuti mi ricordai del plug che avevo spostato in tasca e prestando attenzione che nessuno mi vedesse lo infilai di nuovo al suo posto. Mi sentivo le palle rigonfie di piacere che non avevo scaricato dopo la scopata e quindi la mia libido rimaneva elevata. Scrissi a Luca che ero sempre più vicina e calda come non mai. Nel frattempo mi slegai i capelli sudati con l'elastico rosa che avevo sottratto alla mia amica di Milano e lo sistemai al polso vicino all'orologio. Dalla valigia estrassi il profumo da donna che avevo con me e spruzzai tre volte per riacquistare un minimo del charme femminile. Poi passai la maggior parte del viaggio a leggere e nel frattempo strusciarmi sul sedile, così facendo muovevo la presenza all'interno del mio buchino per rimanere calda e provare un po' di piacere. Passò il tempo e arrivarono le sei e mezza di sera. Di lì a poco sarei scesa, allora diedi un'ultima sistemata al trucco guardando nella fotocamera del cellulare e marcando il rossetto, ...
    ... noncurante delle persone intorno a me. Fremevo di eccitazione perché finalmente avrei reso reale quella relazione a distanza che tanto mi aveva dato e chissà cosa avrebbe potuto darmi con il contatto fisico. Aspettai con la mia valigia da sola al terminale sotto la luce fioca di un lampione, prima di scrivere a Luca che ero arrivata ma non lo vedevo. La sua risposta arrivò dopo 10 minuti passati al freddo in quel luogo sconosciuto, purtroppo aveva tardato a lavoro e stava staccando solo adesso. Mi diede alcune indicazioni per incontrarci che rispettai: uscii dalla stazione nel piazzale davanti ad essa e mi incamminai verso un punto del fiume Sile che a lui andava comodo raggiungere con la macchina. La prima impressione di Treviso, seppur poco approfondita, fu speciale e mi ricordo che rimasi stupita dalle luminarie e dalla gente che sembrava molto rilassata rispetto alle città del Piemonte.
    
    Dopo ogni passo che facevo il butt plug si sfilava dal perizoma e quindi ci misi un po' a raggiungere il punto dell'appuntamento. La valigia cominciava a pesare nonostante il trolley, ma finalmente arrivai vicino al ponte. Scrissi al mio uomo, rispose che mi stava aspettando in macchina con le quattro frecce. Alzai lo sguardo e intravidi la macchina dall'altra parte della strada. In quel momento mi resi conto che se avessi attraversato le strisce che ci separavano non sarei più potuta tornare indietro. Al contempo una voglia che non avevo mai percepito nelle nostre corrispondenze online ...
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