"carnalità...ovvero sperduti in campagna nel caldo torrido di fine luglio"
Data: 01/12/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... entrato tutto nelle sue viscere.
Filippo, comunque, si era fermato per farla adeguare alle sue dimensioni e, quando fu pronta, fu lei stessa a muovere il bacino per fargli comprendere che poteva continuare.
Marcello comprendendo l’antifona si era allontanato dalle labbra fameliche di Sara e, solo quando la smorfia di dolore della donna scomparve dal suo volto, osò riavvicinare il cazzo alla bocca calda della mia femmina.
Anche Sara ed i suoi uomini stavano completando l’opera. Marcello le scaricò in gola una bella sorsata di crema bollente, mentre l’altro le venne nel culo.
Anche loro, come noi, si accasciano sul tappetino stanchi, ma soddisfatti.
La prima, a destarsi dalla catalessi che ne seguì, fu Marisa.
Si era distesa sul fianco destro, con me dietro che le carezzavo le tette e, con il cazzo ancora barzotto, poggiato nel solco delle natiche.
Mi chiese dei fazzolettini; glieli allungai.
Poi “Accompagnami in bagno, per favore”
Ci alzammo senza far troppo rumore; mettemmo ai piedi le nostre ciabattine e procedemmo con lei che si teneva tamponati con i kleenex buco del culo e fica, pieni di sperma dei suoi uomini.
Era goffo vederla camminare con le gambe strette per non farsi colare i liquidi sulle cosce e si appoggiava a me, per esser aiutata.
Raggiungemmo la tazza e lei di corsa ci si siede. Accesi la luce e la guardai bene in viso. Un rivolo, ormai quasi secco, disegnava una specie di crosta tra la fronte e le sopracciglia e, forse, ...
... anche i capelli erano stati investiti dalla notevole spruzzata di Lorenzo.
Ella, con un osceno rumore, liberò il suo intestino dall’aria e dalla sborra che le avevo pompato dentro. Solo allora udii lo scroscio della piscia, lunga ed abbondante, che seguì, naturalmente, le altre fuoruscite.
Dopo essersi liberata, uscì all'aria fresca della sera; aprì l'acqua della doccia e ci si catapultò sotto.
Si pulì senza sapone e, nel farlo, attirò anche me.
Ci lavammo assieme contemporaneamente: io pulii il mio cazzo, per poi aiutare lei a lavare figa e culo, che si presentava ancora dilatato.
Ci asciugammo alla meglio con un rotolone di carta poggiato sul banchetto, là fuori e, abbracciati, tornammo al casolare.
Io e Marisa, di ritorno dalla doccia verso il casolare, fui da lei baciato sull'uscio e mi sussurrò che ero un porco, che aveva il buco del culo in fiamme, ma le era piaciuto tanto che avrebbe ricominciato tutto d'accapo.
Entrammo e il nostro stupore fu grande, quando vedemmo Sara seduta su uno sgabello, bendata e con i quattro maschi che l’attorniavano con i loro cazzi duri davanti alla sua bocca.
Si erano inventati un gioco: così bendata, doveva riconoscere i cazzi di ognuno.
Due già li aveva provati, gli altri due, per non partire svantaggiati, glielo avevano fatto assaggiare prima che la bendassero.
Io e Marisa restammo perplessi, ma certo non potevamo stare lì a guardare.
Mi avvicinai anch'io al gruppo e mi stesi in terra; mi spinsi fino ad ...