Dottoressa
Data: 21/11/2021,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu
... Qualcuno. Qualcuno chi? La crepa si apre, piano. Chiude gli occhi, apre gli occhi. Guarda. Non può non guardare. Non vuole, non guardare. Le ultime tre foto sembrano raccontare in successione lo stesso momento e quando vede la prima non può, più, avere dubbi. La sua ragazza, apparentemente in ginocchio in una stanza che lui riconosce essere il loro salotto, completamente nuda tiene salda un grosso cazzo con la mano e ride. Forse è la prospettiva fotografica che lo inganna, una visione in soggettiva che lo illude, per un istante, di essere lui quell’uomo fortunato che si sta facendo masturbare l’uccello da quella dea sorridente. O forse è il labirinto elettrico del cervello ad avere sentieri imprevedibili, totalmente sconosciuti fino all’istante in cui si accendono, lasciandoti secco. Vincenzo ha le convulsioni, stringe forte i denti e va in corto circuito, forse aveva già capito, forse non avrebbe mai voluto saperlo ma la cosa che lo stende definitivamente è il fatto che lei, ride. Chiude gli occhi. Lei ride. Nello schermo nero dei suoi pensieri da vita a quella foto. Piccoli fotogrammi in movimento, frustate di luce dritte nel cervello, voci e risate che squarciano il silenzio. “Toccami il cazzo” dice lo sconosciuto nella sua testa. Vincenzo riapre gli occhi, respira forte, gonfia le narici, come una bestia in gabbia. Chiude gli occhi. “Toccami il cazzo, dai..” Apre gli occhi e li sbatte più volte, incredulo e disperato. Chiude gli occhi. “Toccami il ...
... cazzo dai, puttana!” e lei, ride. La sente ridere con una gioia cristallina che lui non conosce, ride divertita e imbarazzata dal piacere che sta per dare a quell’uomo senza volto. è tutto buio nella testa di Vincenzo, è un blackout, è incazzato da morire ma ciò che vede è così bello che non riesce a fermare la mano. Il suono di quella risata gli riecheggia nel cervello, lo tortura. Apre gli occhi. Con le dita improvvisamente troppo pesanti seleziona un nuovo file. Ancora lei, ripresa di profilo stavolta, i grandi occhi scuri rivolti verso l’alto, a cercare lo sguardo dell’uomo invisibile. Le labbra morbide che si lasciano imboccare quel bastone di carne, come fosse la cosa più buona del mondo, la mano appena più in basso ad accarezzargli delicatamente i coglioni. Un nuovo zoom in cui precipita il suo sguardo annebbiato. Dettagli, elenco infinito di dettagli da rubare a quella fotografia maledetta. La bocca aperta di Luana, le sue labbra, che sporcano di rossetto quel cazzo turgido, le labbra, le labbra che Vincenzo bacia ogni mattina, impegnate adesso in un dolcissimo e golosissimo pompino. Le mani, le sue bellissime mani, i testicoli di quell’uomo raccolti dalle sue mani come fossero un tesoro, le mani della sua fidanzata, le tette nude che brillano imperlate di sudore, il collo teso che scivola lungo la schiena per perdersi, senza più ritrovarsi. Ma cos’è questa nuova assurda emozione? La purezza immonda di quella immagine gli tortura lo stomaco. ...