1. Una mattina indimenticabile con una compagna di università


    Data: 17/11/2021, Categorie: Etero Autore: Marcus, Fonte: RaccontiMilu

    Era il maggio 1995, frequentavo l’università statale di Milano e mi avvicinavo verso la fine della mia esperienza studentesca, dopo 3 anni di corso, di cui l’ultimo con scarsissimi risultati. Avevo ormai deciso di prendere la strada del lavoro.Fra le mie compagne di corso ce n’era una che conoscevo superficialmente fin dal primo anno, ma a cui molto stupidamente non avevo mai prestato attenzione, semplicemente perché come apparenza era troppo diversa dalla mia concezione di ragazza ideale che avevo all’epoca. Mai fatto errore più grande!Nadia, il suo nome. Era un tipo sveglio e molto intelligente. Una moretta acqua e sapone, ma che sotto era un peperino. Non si truccava quasi mai e se sì, molto leggero.
    
    Era non molto alta, più o meno come me. Un viso carino con due profondi occhi marroni, una pelle liscia come e morbida come quella di un’adolescente; quella pelle che non si smetterebbe mai di accarezzare. Un corpicino snello, ma non minuto. Due seni piccoli, una seconda misura scarsa, ma sodi e ben modellati. Ma soprattutto due gambe e cosce affusolate, che quando indossava quei pantaloni tipo leggings, molto usati nei primi anni ’90, me lo facevano indurire come il marmo sotto i pantaloni. Niente mi fa impazzire di più che vedere le cosce ben avvolte dai pantaloni, con bene in evidenza la sporgenza del pube e le intime curve del sesso femminile… vedere quel morbido spacchetto, che normalmente sarebbe visibile solo in situazioni ben più intime, è un invito sessuale ...
    ... enorme! Altro che minigonne e scollature! Mi chiedo spesso: “Ma è possibile che le donne facciano finta di non saperlo?”. A volte sembra proprio di sì. Quando indossava quei leggings e stava in piedi appoggiata ad un banco, non riuscivo a staccare gli occhi da quella sporgenza così erotica, così invitante, con quello spacchetto ben visibile a 2 passi da me… Era una calamita per il mio sguardo. Avrei dato non so cosa per affondare immediatamente il naso fra quelle morbide pieghe dei leggings e respirare il profumo del suo boschetto, che gonfiava i leggings come un morbido cuscino. Il suo boschetto nero come i suoi sensuali capelli lisci, che si fermavano poco sopra le spalle. Una volta, in un momento di pausa, si era sdraiata completamente su di un banco mentre parlava con delle compagne. Mai come in quel momento la sua montagnetta si lascia contemplare così bene in tutta la sua prominenza ed in tutte le sue curve proibite, mandando alle stelle le mie fantasie…Ma a parte questi particolari tremendamente eccitanti per me, lei aveva un carattere un po’ mascolino. Questo mi portava a perdere tempo dietro ad altre ragazze dai modi più femminili, ma che poi scoprivo essere meno adatte a me di quanto sarebbe stata lei.
    
    Solo nella primavera del terzo anno avevo deciso di avvicinarmi e conoscerla di più, ma era ormai troppo tardi. Si era messa insieme già da un anno con un ragazzo del politecnico e lei era un tipo fedele. In quel periodo però le cose non dovevano andare molto bene fra ...
«1234...11»