Rapporti dalla provincia 2 - Il mio amore è per te.
Data: 16/11/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: lowrise, Fonte: EroticiRacconti
... indirizzandosi verso la moto.
“Dai, racconta”, osservò Marco mentre stava cominciando a godere di quel bocchino.
“Semplicemente gli ho dovuto pisciare sopra. Era di quella puttana di mia zia e non me lo voleva dare”.
“È da te, ti credo!”, rispose il ragazzo godendo sempre più.
“A proposito: da quanto hai imparato a fumare?”.
“Da ieri e queste sigarette me le ha date il mio amore”.
“Non finisci mai di stupirmi”.
“Cazzo, che figata”, si lasciò scappare Lili una volta veduta la moto cromata di Marco.
Poi aggiunse.
“Mi vuoi scaricare la sborra in vagina o sulle tette?”.
“Vedi tu. Non penserai che voglia approfittare di te?”.
Senza dire parola Lili si abbassò i jeans, si mise a cavalcioni sulla sella, si piazzò sopra il cazzo e, a spegni candela, se lo infilò duro nella fica che aveva ben lubrificato con la saliva. Marco venne abbastanza velocemente, inondandola con tanto sperma.
“Per essere una lesbica e un frocio andiamo bene insieme! Non trovi?”, gli disse Lili leccandosi le dita piene di sperma raccolta dalla fica.
Marco sorrise prima di rivestirsi. I due giovani si salutarono e Lili ridiscese la collina per ritornare alla roulotte. Ma, sul sentiero, inciampò su di un sasso, scivolò e finì dritta in una pozza di fango a faccia in giù.
“Merda! Porca puttana! Dove cazzo sono caduta? Anche questa ci voleva ora”, esclamò Lili rialzandosi.
La giovane osservò che il fango era caldo, come l’acqua del vicino stagno e si ricordò di suo ...
... padre che le diceva di una sorgente di acqua calda nella zona. Così ne approfittò per farsi un bel bagno e lavarsi gli indumenti. Poi, nuda, terminò la discesa fino alla roulotte e, asciugatasi, si distese sul letto e si appisolò.
Trascorse un po’ di tempo e si sentì toccare sulla spalla.
“Che cazzo!”, esclamò.
“Sono io, non ti sei accorta che ti stavo bussando alla porta?”, le disse sua zia.
“Come ti permetti di rompermi ancora i coglioni. Come hai fatto a trovarmi?”, rispose stizzita Lili sdraiata nuda sul letto e intercalando infine un’irripetibile bestemmia.
“Sapevo di questa roulotte, me ne parlava tua madre. E non rispondermi in questo modo, puttana”.
“Perché? Ti insulto quanto cazzo mi pare”, disse con tono sprezzante Lili e accendendosi una sigaretta.
“Brava, adesso hai imparato anche a fumare. Stronza di un’ingrata, ti faccio vedere io”, la riprese sua zia.
“Cosa vuoi farmi?”, urlò Lili.
“Quello che avrei dovuto fare tanto tempo fa, a tua madre, nonché mia sorella: darle una bella lezione”.
Le si avvicinò e le assestò due sberle che fecero girare la testa ora a destra ora a sinistra alla povera ragazza, che si mise a piangere, non tanto per il dolore, quanto per essere stata ferita così nell’orgoglio. Poi la prese per i capelli e la gettò a terra. Lili si rannicchiò, cercando di evitare di prendere altre sberle, che giunsero poco dopo.
Zia Emma, con la mano destra protesa per assestare altre sberle, si arrestò e a sua volta si mise a ...