1. A mani nude


    Data: 04/11/2021, Categorie: Etero Autore: Masterpiece68, Fonte: Annunci69

    ... ritirai piano, con estrema lentezza, quasi cautela la mano…
    
    Il pollice salutò quel morbido ed odoroso recesso a malincuore, feci scorrere le mie dita un paio di volte lungo tutto il suo solco delle natiche, accarezzandolo con dolcezza, lei girò la testa per guardarmi negli occhi con uno sguardo per me difficile da decifrare all’epoca… oggi so che era dolcezza, passione, complicità, gratitudine, porcaggine condivisa, sorpresa ed appagamento… era uno sguardo d’intesa, d’intima intesa…
    
    Cercai di restituire lo stesso sguardo ma credo che il mio fosse diverso, forse meno adulto, più superficiale, forse più (stupidamente? Ingenuamente?) maschile… io ero estasiato e fiero, forse perfino tronfio, pensavo già al dopo, a quello che avremo potuto fare alla fine delle vacanze quando ci saremmo rincontrati…
    
    Passammo tre quarti d’ora cercando di pulire gli slip e farli asciugare… pensai pure di metterli fuori dal finestrino del bagno ma avevamo troppa paura volassero via…
    
    Alla fine li reindossammo cosi com’erano e l’unica cosa visibile era la macchia umida sui miei pantaloni, per fortuna di un blu scuro che mimetizzava abbastanza e poi la falda bassa della giacca contribuiva a coprirne l’evidenza.
    
    Uscimmo con circospezione dal cesso e ci dirigemmo verso la nostra carrozza con la paura che ci si leggesse in faccia tutto quello che avevamo fatto… cosi non fu, ovviamente, ...
    ... nessuno ci disse niente o notò nulla.
    
    Avevamo entrambi ancora voglia di stare assieme, senza dire molto e non sapendo nemmeno cosa dire in quei momenti per noi nuovi, quindi posammo i bagagli nelle rispettive cappelliere ed uscimmo in corridoio spostandoci un po’ da dov’erano i nostri compagni… non volevamo far sapere niente, non volevamo sbandierare niente, eravamo ragazzetti, sai le domande, le battute e le prese in giro?!
    
    Arrivati quasi alla fine del vagone ci mettemmo uno di fianco all’altra appoggiati coi gomiti sul montante del finestrino aperto per metà… lessi tutte le targhette di avviso presente in varie lingue, lo facevo sempre, una mia abitudine quasi compulsiva…
    
    Ci godemmo quella vicinanza, spalla a spalla, anzi gomito a gomito, senza abbracciarci o toccarci oltre… restammo così per tanto tempo, parlando poco e quasi solo di quello che ci vedevamo passare davanti al naso, paesaggi, fiumi, boschi, cittadine con bellissimi castelli e rocche medievali, grandi spazi verdi, cieli azzurri, assenza di confini, tutto il futuro davanti...
    
    Loredana io non so dove tu sia ora, cosa faccia, non ricordo nemmeno il tuo cognome e non so cosa ne sia stato della tua vita (e ti auguro il meglio) ma sono sicuro che quando ripensi a quei momenti ancora ti bagni come la ragazzina splendida e porcella che eri… e pensi a me proprio come io ora penso a te, un bacio, ovunque tu sia… 
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