1. Weekend di passione Pt.3


    Data: 04/11/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numeroprimo encore, Fonte: EroticiRacconti

    ... tornandomi dietro.
    
    - ma questo culetto? Cosa posso fargli adesso?
    
    - so già cosa vuoi fargli.
    
    - ohh, anche qui qualche novità, cucciola.
    
    - davvero? Vuoi dire che non mi inculi?
    
    - non subito.
    
    Il primo scapaccione fu abbastanza lieve, una carezza un po' ruvida. Poi un crescendo di schiaffoni sulle chiappe che mi si intorpidirono rapidamente, ma senza attenuazione del bruciore che aumentava fino al limite sopportabile. Le gambe cominciarono a tremare senza controllo, e ad ogni colpo gli gridavo di smettere piangendo.
    
    - sai che non smetterò finché non sarà come mi serve.
    
    Ad un certo punto sentii come se il cuore mi si fosse trasferito fra le natiche. Stavo pulsando, e lui se ne accorse.
    
    - eccoci, ora sei pronta.
    
    Lo sentii inginocchiarsi dietro di me e sentii appena il suo cazzo puntato sul mio ano, prima di premere ed entrare, dolorosamente ma senza forzare. Strano, dopo di lui non avevo mai fatto sesso anale, a Carlo faceva schifo. Peggio per lui, a me per certi versi piaceva più del sesso vaginale, per quella sensazione di possesso belluino che lascia quando sei presa così. A Stefano piaceva infinitamente. Mi abbandonai alle corde, come un uccello dalle ali aperte nella corrente del piacere che stava montando con le spinte dei reni di Stefano. I miei orgasmi anali erano sempre stati una violenta scarica elettrica che mi girava nel ventre e colpiva il clitoride come di rimbalzo, che solitamente Stefano mi toccava, quando non lo facevo io, per ...
    ... amplificare la sensazione. Mi era capitato di dover togliere la mano perché era troppo. Questa volta lo sentii allungare le mani sul mio collo, stringerle fino a lasciarmi senza fiato.
    
    - no - grugnii debolmente per la mancanza di fiato. Lui tirò la mia coda di corda e capelli facendomi alzare la testa, e con l'altra mano mi afferrò la gola da davanti, facendosi aiutare dal mio peso a togliermi l'approvvigionamento d'aria. Dopo un lungo attimo di panico sentii calore in tutto il corpo, e pensai che se stavo per morire non era così male. Il campo visivo si strinse come se si stesse spegnendo la luce, e Stefano lasciò la presa per un attimo in cui potei inspirare completamente. Richiuse la mano, un po' meno energicamente di prima, e la sensazione di benessere tornò, cullata in un mare d'aria mentre con gli occhi chiusi vedevo disegni multicolori formarsi nel mio campo visivo, e appena si ammorbidì la presa quel mosaico multicolore si frantumò in schegge impazzite che andavano in tutte le direzioni.
    
    - ora tocca a me, ho fatto fatica a resistere.
    
    Venne quasi subito, tanto e a lungo.
    
    Si alzò lasciandomi li, sfinita, e tornò dopo qualche minuto.
    
    - avrai fame - disse dopo un bacio mettendosi a sedere accanto a me.
    
    - non mangio dalle cinque di stamattina, vedi tu.
    
    - sushi?
    
    - ce l'hanno?
    
    - in qualche modo faranno.
    
    Mi accarezzò la testa e il viso per tutto il tempo della telefonata. Incredibile come si ricordasse quello che mi piaceva. O forse non così ...
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