1. Weekend di passione Pt.3


    Data: 04/11/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numeroprimo encore, Fonte: EroticiRacconti

    ... sculettando un po' verso il bagno, per scrollarmi via da dosso con l'acqua che scrosciò sul mio corpo quelle ore.
    
    Tornai nella camera trovando Stefano ancora vestito, che mi aspettava accanto a uno sgabello.
    
    - mettiti qui ora.
    
    Mi inginocchiai docilmente poggiando il ventre sul sedile.
    
    - mi farai molto male?
    
    - mi piace abusare di te, questo lo sai. Con Carlo facevi queste cose?
    
    - no, sesso tradizionale a oltranza.
    
    - bravo?
    
    - non male, rispetto a te riusciva a farlo più volte, ma con meno durata, se proprio vuoi sapere.
    
    Stefano mi legó facendomi tenere il busto orizzontale, con i polsi lontani dal corpo a sostenerne tutto il peso, e bloccò le ginocchia alle zampe dello sgabello.
    
    - sarà un po' faticoso stare così
    
    - e sei totalmente accessibile. Posso fare quello che voglio a quel corpicino - Stefano mi girava intorno come un simpatico squalo, e tornò davanti a me con il cellulare in mano.
    
    - vuoi salutarlo? O riprendo tutto e glielo mando dopo?
    
    - sei perfido però.
    
    - mi piacerebbe che vedesse cosa ha perso. Sembra giusto...niente telefonata, abbiamo parlato anche troppo di lui.
    
    Prese da un cassetto due morsetti a coccodrillo e me li serrò sui capezzoli, aggiungendo due pesi che fece oscillare mentre mi lamentavo. Mi baciò, a lungo, tenendomi la testa alta impugnando la coda. Poi si alzò, per tornare con due grosse candele che lasciò, accese ai lati dello sgabello, e prese dall'armadio un gatto a nove code, con cui si mise dietro al mio ...
    ... campo visivo.
    
    - bella vista da qui.
    
    - approfittane pure, sono...
    
    Volevo dirgli "sono solo tua", ma una frustata piuttosto secca non mi fece finire la frase. Subito dopo mi accarezzò i reni, come per farsi perdonare il colpo troppo forte ed improvviso.
    
    - non dirmi che sei mia. Ora è mio solo il tuo corpo, e sai che non mi basterebbe.
    
    Le carezze continuarono, ed io ebbi un brivido, come una scarica elettrica ovunque mi toccasse. Inarcai la schiena seguendo il passaggio delle sue dita, facendo forza sui polsi.
    
    Si staccò da me, e mi frustó a lungo, iniziando con sferzate lievi che colpo dopo colpo prendevano vigore. La schiena, il culo e le cosce non furono risparmiate, e quando si concentró sul solco tra le natiche cercai di inarcarmi per dargli più spazio da colpire, ma le scudisciate iniziavano ad essere troppo forti per mantenere una posizione stabile. Al tempo stesso, ad ogni movimento i morsetti penzolavano avanti ed indietro, tirandomi i capezzoli verso il basso e torcendoli, impedendomi di abituarmi al loro doloroso bacio.
    
    Fu anche peggio quando passò davanti a me per frustarmi il petto, colpendo i morsetti ed infilandomeli ancora di più nella carne. Si interrompeva spesso, e ogni volta che mi passava le mani sui solchi che aveva causato mi esplorava la bocca con la lingua. Era dolce ma impetuoso, era Stefano. Lasciò lo staffile e si sbottonò i pantaloni. Era duro, ma prima di offrirlo alla mia bocca già aperta ed in attesa afferrò le due candele e si ...
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