Una padroncina dai piedi sporchi
Data: 15/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: tom, Fonte: RaccontiMilu
... che hai sulla lingua e riprendi da dove hai lasciato.’ ‘Sì, padrona.’ ‘Che scrofa che sei. Ti piace proprio il sapore. Ah, ma vedrai che di merda e sudiciume ne troverai in abbondanza, qui a Rio. Più tardi ti mostrerò la discarica fuori città, così un giorno di questi potrai andarci a pranzare. Chissà, magari potresti portare con te anche quelli della tua razza, che tanto -vuoi che non lo sappia-, siete tutti dei gran mangiatori di spazzatura!’ ‘Sì, padrona.’ Milena aveva proprio ragione. Osservando il suo fisico atletico, le sue gambe muscolose ma eleganti e le sue spalle abbronzate, non potei fare a meno di ripetere a me stessa che lei era in qualche modo diversa da me e dalle persone che fino a pochi giorni prima avevo conosciuto. Lei era nata per dominare luride schiave del mio stampo, e ogni ordine che mi impartiva era un comandamento da eseguire a testa bassa e senza troppo discutere. A parte questo, il sapore della cenere stava progressivamente anestetizzando il mio senso del gusto, e così anche i conati che all’inizio di quell’umiliazione avevano letteralmente squassato il mio addome erano andati facendosi gradualmente più deboli e discontinui. L’unico problema era la mancanza di saliva; non ero abituata a lavorare di lingua per periodi di tempo così prolungati, e dopo un quarto d’ora di lavoro ininterrotto la mia bocca era praticamente già secca. Un vero peccato, vista la bellezza di quelle piante lievemente abbronzate. Naturalmente, niente di tutto ciò importava ...
... alla mia giovane aguzzina. Per lei ciò che stava avvenendo ai suoi piedi era la scena più ovvia del mondo. Trascorsero così altri dieci minuti. I piedi di Milena, ormai completamente ripuliti, luccicavano sotto la luce ambrata che spandeva dalla lampada sul soffitto. Non potendo fermarmi senza un ordine esplicito da parte delle mie proprietarie, continuai a prendermi cura di quei talloni perfettamente scolpiti e delle dita lunghe e armoniose. Da ultimo cercai di leccare persino lo spazio sotto le unghie, per rimuovere quelle impercettibili tracce di polvere che si erano accumulate durante la camminata sul terrazzino. ‘Così mi fai il solletico, schiava’ mi fece notare lei. ‘Chiedo scusa, padrona.’ ‘Hai finito?’ ‘Credo di sì, mia divina.’ ‘Sono puliti?’ domandò la dominatrice, sollevando prima l’uno e poi l’altro piede al di sopra della mia testa e osservando le piante con uno sguardo sfuggente. ‘Uhm, possono andare’ disse. ‘Hai visto che la tua lingua, ogni tanto, serve anche a qualcosa?’ ‘Grazie, padrona.’ ‘Ingoia lo sporco.’ ‘Sì, mia signora’ dissi, affrettandomi a obbedire al suo comando. Milena si voltò sul materasso e sedette sul bordo del letto. Sollevò il piede destro e andò ad appoggiarlo sul mio volto. La pressione non era fortissima, ma pensando di dover assecondare la spinta, indietreggiai verso lo scendiletto, inarcando la testa all’indietro. Un attimo dopo, la mia giovane dominatrice tolse il piede dalla mia faccia e mi assestò uno schiaffone in pieno volto. ‘Chi ti ...