La lunga notte – cap. 9
Data: 14/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... il bordo delle calze. “ma non… non posso…” balbetto, mentre Francesco riempie per la terza volta il bicchiere. “Certo che puoi, bevi e vedrai che sarà anche più facile. Voglio essere sicuro che tu sia pronta e ubbidiente. E poi è divertente” “Stronzo” abbasso lo sguardo, poi poso il tovagliolo a fianco del coltello. Butto giù d’un fiato il vino e apro lentamente le gambe, senza esagerare ma è evidente che al tavolo notano il movimento, così come forse riescono a intuire la mia fica scoperta. Francesco mi versa nuovamente il vino. “Dai, puoi fare di meglio, anche se questo è solo l’antipasto. Dagli un bello spettacolo da guardare” Chino la testa sul piatto e apro ancora di più le cosce. I due stanno guardando dalla nostra parte, sento il loro sguardo su di me. Li sento ridacchiare e anche se non capisco cosa si stanno dicendo lo posso immaginare benissimo. I salumi degli antipasti mi danno sete, il vino placa l’arsura ma comincio a sentirlo nelle tempie e nei polsi. Le occhiate verso di me e sotto al nostro tavolo si moltiplicano, mentre il cameriere porta via i piatti. Il mio bicchiere si riempie ancora una volta “Dai, spalancati per bene, fagli vedere chi sei.” I miei sensi sono accesi, scivolo leggermente in avanti sulla sedia, ruotando il bacino e scosciandomi completamente, socchiudo gli occhi e svuoto il calice. “ Ti va bene così? ” dico con voce incolore che si incrina a metà frase. “Si, brava. Perfetta, resta così, lascia che ti guardino e intanto bevi”. Gli occhi ...
... dei due uomini sono incollati su di me, sul mio sesso che inizia ad essere lucido di umori. Il vino scende ancora lungo la gola, mentre il cameriere porta il primo e una nuova bottiglia lanciando una lunga occhiata al mio seno, visibilmente libero sotto il leggero tessuto della camicetta. Mi sento al centro dell’attenzione dei maschi che ho intorno mentre l’alcool che scorre nelle vene alimenta la mia eccitazione. Finiamo il primo, mentre Francesco continua a riempire il mio bicchiere ogni volta che bevo un sorso. “Bene, ora vai fino in bagno. Vedrai che uno dei due ti seguirà.” “Cosa vuoi da me?” chiedo rassegnata, con la voce impastata dall’alcool. “Immagino che proverà ad abbordarti, probabilmente a scoparti li, o a farsi fare una bella pompa.” “Sei un bastardo” Ma Francesco mi stupisce. “Voglio che lo rifiuti in malo modo.” “Come hai detto?” “Si, voglio che lo cacci indignata. Sei una signora, no?” dice sorridendomi. “ Va bene” rispondo disorientata ma sollevata. Mi alzo, leggermente malferma sulle gambe, dirigendomi verso i bagni. Con la coda dell’occhio guardo i due. Stanno parlottando fitto, poi vedo che uno posa il tovagliolo sul tavolo. Entro nel ristorante e vado verso la toilette. Mentre chiudo la porta dell’antibagno sento alle mie spalle i passi dell’uomo. La porta si apre mentre sto entrando nella toilette delle donne. “signora… bella signora, aspetta” ha il sorriso di un gatto che si liscia i baffi davanti ad una scatola di sardine aperta, mentre la sua mano mi ...