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Monica - parte seconda - da sogno a realtà
Data: 06/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69
... l’adesivo. Ne aveva due, piuttosto grandi, nel culo. Altri due dentro ben premuti nella sua cervice, che insieme le facevano tremare l’utero e le costole, mentre con le dita si strapazzava clitoride, labbra e punto G. Il ronzio che si sollevava dal suo corpo era indice della sua perversione e il modo in cui giaceva per terra tra le foglie e il terriccio dimostrava il tormento di una donna che non sarebbe mai stata in grado di tornare indietro, e che anzi voleva andare disperatamente avanti. Le sue mani entrambe indaffarate freneticamente sulla sua carne mischiavano si suoi gemiti di lussuria a sciabordii acquosi e guizzanti che preannunciavano, come il suo corpo che si arcuava sempre di più verso il sole come un fiore assetato di luce, lo squassante ennesimo orgasmo. Ma poco prima di raggiungerlo, appena prima di quell’ultimo stropicciamento indecoroso che le avrebbe fatto zampillare la fica di guizzante gioia, a Monica si gelò il sangue per i secchi passi nella sterpaglia che sentì rumoreggiare dietro di sé, poco lontano nel fitto bosco. Si rivestì istintivamente quanto più in fretta possibile e cerco di riprendere un aspetto umano, in preda a convulsioni pre-orgasmiche difficili da contenere e dure da controllare, per la voglia di arrivare a quell’orgasmo che era a un soffio di distanza. Le tremavano ancora le gambe e il petto ancora sussultava ansimante quando vide apparire sul sentiero Alessandra, la bella moglie elegante di quell’uomo deludente, e per la prima ...
... volta Monica fu colpita dal contrasto tra lo splendore di lei e la pochezza di lui che lei aveva percepito. Era sola, e quando la vide la saluto animosamente lasciandosi andare a quel sorriso ampio e solare che Monica aveva scrutato da lontano la mattina del suo arrivo. La donna sembrava genuinamente all’oscuro delle nefandezze che Monica stava compiendo sotto a quell’albero e fu in quel momento di silenzio tra il saluto della donna e il suo approcciarsi che la ragazza si paralizzò udendo distintamente il ronzio dei suoi ovetti sghignazzare sotto le sue vesti. Nella foga e nello spavento aveva completamente dimenticato di spegnerli e ora in quella giornata senza vento il bosco era troppo silenzioso perché la donna non li sentisse una volta avvicinatasi. Nei pochi secondi a sua disposizione Monica sentì la donna chiederle domande sul luogo e sulla passeggiata, ma dentro cercava il modo per non farsi scoprire e forse il coraggio di scappare senza spiegazioni. Tuttavia c’era qualcosa in quella donna e in quella situazione che faceva restare Monica immobile davanti al suo destino, come se il suo corpo avesse già capito qualcosa che lei non era ancora neanche riuscita ad immaginare. Persa dentro di sé alla ricerca di quel qualcosa che non era altro che un altro lato di sé stessa che avrebbe presto scoperto. Non si accorse che la donna era ormai davanti a lei, a pochi centimetri, e che in un bosco che non era mai stato così silenzioso i ronzio della sua perversione era una ...