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Monica - parte seconda - da sogno a realtà
Data: 06/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Malandrina, Fonte: Annunci69
... ogni perversione. Nella sua mente le immagini più indecenti che agognava realizzare da ormai due settimane da quell’ultima prima volta, si accavallavano con circostanze e condizioni che avrebbero reso il suo peccato inevitabile, giustificato e a quel punto compreso, affinché l’onore e l’indecenza trovassero un punto d’incontro. Quando l’uomo le si presentò, tuttavia, Monica fu sorpresa dalla totale assenza di sensazioni. Il contatto con quella mano dura non le aveva fatto venir voglia di sentirla stretta intorno al collo o schiccante sul suo culo. Lo sguardo dell’ospite, che di nome faceva Mario, non le aveva trasmesso alcuna scossa e neanche la fantasia di vederlo fiammeggiare sopra di lei e imporle solo così di asservirsi alle sue perversioni. Fino a quel momento non le era mai successo di non incrociare uno sguardo maschile e non sentirsi esposta, nuda, inerme e pronta. Questa volta, per un motivo che ancora non conosceva ma che già si era insediato nel suo animo, non provò nulla. Si presentò con educazione anche alla donna, che si chiamava Alessandra, la nuora dei vecchi amici della nonna che invece salutò fingendo un tanto perfetto quanto sobrio entusiasmo. Quel giorno passò abbastanza serenamente, se non per la delusione per la persistente assenza di attrazione alcuna per quell’uomo il cui sguardo, tuttavia, Monica cercava insistentemente. Lui, dal canto suo, ogni volta che incrociavano gli occhi le mostrava lo stesso pallido ed ebete sorriso che lui mostrava ...
... alla madre di lei, cosa che fece anche sentire Monica non attraente e squallida. Lo fissò pensando che se avesse mostrato il suo corpo a quell’uomo lo avrebbe visto sbavare e baciare per terra sotto i suoi piedi, e si scopri in un certo modo divertita da quell’immagine di autorità di cui per una volta si era voluta vestire. Ma la sua voglia era ben altra. Aveva bisogno di uomo, di maschio, di virilità e temette che le si potesse cominciare a leggere in faccia. Finì la sua cena imbarazzata e fissando il piatto, anche se non era cibo quello che materializzava nella sua mente. Ora che la nonna aveva ospiti aveva più tempo per stare per i fatti suoi e si perdeva in lunghe passeggiate senza mutandine in cui sognava di essere assalita da banditi e cacciatori, ogni volta alacremente inerme tra le loro mani prepotenti. Inevitabile a quel punto era per lei trovare un posto tranquillo dove spalancare le gambe al vento e al sole per masturbarsi spudoratamente nella natura, con la paura e la voglia di essere scoperta che si intrecciavao dentro di lei tra scintille e fiammate roventi. Ormai schiava del piacere, nascondeva sotto le vesti numerosi ovuli che con gentili vibrazioni le tenevano il corpo in tensione sessuale per tutta la passeggiata, poi, quando cedeva e si cominciava a masturbare aprendosi al mondo e scoprendo i seni, aumentava le vibrazioni fino al massimo. Li aveva sui capezzoli, che sentiva inturgidirsi come sassi premuti contro la plastica degli ovuli attaccati con ...