Il pretaccio depravato e la giovane sposina 2
Data: 27/09/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: don M., Fonte: EroticiRacconti
La confessione liberatoria eccita anche lei. Le impongo di continuare a confessare ogni pensiero di tradimento e la porca inizia ad elencare tutte le volte che ha immaginato di farsi prendere a novanta gradi, dall’idraulico, appoggiata al lavabo della cucina; o dal macellaio che, rozzo e insanguinato dallo sfasciare carcasse, le tiene divaricate le lunghe e lisce gambe da modella e se la chiava, animalesco, sul bancone freddo della macelleria. Manola è adesso senza freni; se poco prima le dovevo cavare a forza anche le più innocue mancanze, ora non mostra più alcun disagio nel confessare le fantasie più indecenti, perfino quella di diventare l’amante di un prete. Un prete giovane e aitante; di quelli che fanno vedere nei film. A questa confessione trasalisco di sorpresa e l’eccitazione raggiunge il culmine. Non sono certo il bello e fascinoso prete che alberga nelle sue fantasie, sono anzi tutt’altro. Grasso, stempiato, con la faccia da bonaccione ma che sa assumere il grugno da porco quando le voglie più indecenti si insinuano nella testa. Voglio così che questa bella ragazza, con indosso l’elegante abito da sposa, bianco, candido, pulito e impreziosito da pizzi e merletti di finissima fattura, diventi adesso la mia schiava; sottomessa alle mie più oscene fantasie.
Perdo letteralmente la testa per questa bella sposa che, in abito bianco, si confessa nella mia chiesa, sviscerando i suoi pensieri più peccaminosi. Le ordino di sfilarsi il perizoma come una deviata forma di ...
... penitenza. Glielo ordino con un tono perentorio, e più che quella di un castigo divino è la paura nel vedermi così esagitato a farla obbedire. Attraverso la grata la vedo piegarsi mentre, con un po’ d’impaccio dovuto al timore di sgualcire il prezioso tessuto, solleva la fasciatura che fa da gonna e dopo aver infilato le mani là sotto, nascondendole alla mia vista, le tira fuori con un minuscolo tessuto nero tra le dita, che fa scorrere lungo le gambe, fino alle caviglie e poi sfilandoselo dai piedi. Mentre la invito a continuare a confessarsi le ordino di passarmelo attraverso la grata. Annuso forte il perizoma della ragazza. È bagnato dei suoi umori. La porca si sta eccitando davvero. La mia metà oscura, la parte oscena e depravata di me è uscita del tutto allo scoperto, davanti a questa ragazza incantevole che suscita voglie indecenti. Mi sollevo la tunica fino alla patta dei pantaloni e frenetico la sbottono, liberando il mio cazzo. Nella casa del signore; nel suo confessionale e nel pieno del sacramento libero la mia verga e la infilo in una fessura allargata della grata. Ordino a Manola di succhiarmelo.
“Ma, padre...”, fa lei scioccata.
“Zitta. Cagna! Succhiamelo...”
Manola, titubante e timorosa, si avvicina. Con gli occhi sgranati fissa la mia asta che come una canna di pistola punta, oscena e pulsante, la sua bocca. Manola si ferma a pochi centimetri dalla mia cappella ed io avverto il suo fiato scivolarmi sulla verga. Attraverso le maglie della grata riesco a ...