1. Il giovane cuckold (i)


    Data: 28/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: neriandrea28, Fonte: Annunci69

    ... dritto e gonfio. La sua manina lo strinse e cominciò a muoversi. Le infilai un dito nella fica e lei gemette.
    
    «Mi ha scopato a lungo» continuò estatica«non avevo mai goduto tanto!»
    
    Non ressi più e venni nella sua mano. Lei si ripulì alla meglio, mentre io, imbarazzato, mi rimisi il cazzo ormai moscio nei pantaloni. Lei sorrise, si strinse a me e mi baciò infilandomi la lingua in bocca.
    
    «Mi sono eccitata anche io» mi sussurrò all'orecchio «fammi venire, ti prego. Leccami!»
    
    Si sfilò le mutandine, e si sedette sul bordo del divano, io mi inginocchiai, lei divaricò le cosce posandole sulle mie spalle, immersi il viso nel suo inguine e cominciai a leccarla. Prese a mugolare.
    
    «Amore, la tua lingua mi fa impazzire di piacere! Continua!» mi incitò.
    
    Continuai, alternando le leccate a succhiatine sulla clitoride, che lei aveva ben sviluppata. Cominciò a gemere più forte, poi le sue mani mi spinsero con forza la testa contro la fica. Sussultò e venne.
    
    CAPITOLO 3
    
    Quella sera si stabilì, in modo implicito, senza bisogno di parole, il mio tacito assenso alla situazione: avremmo continuato a stare insieme, ma lei avrebbe continuato a vedere quell'uomo.
    
    Insomma ero diventato un cornuto, un fidanzato consapevole e felice di essere tradito.
    
    Una situazione umiliante, perché esplicitamente legata alla mia scarsa virilità, alla mia riconosciuta incapacità di regalare piacere fisico alla mia donna e rassegnato al fatto che lei lo cercasse altrove.
    
    I contatti ...
    ... sessuali tra me e Rita mutarono, divennero sesso per interposta persona. Lei si vedeva con Marino, una o due volte a settimana, poi mi faceva un resoconto con tutti i particolari su cosa avevano fatto. Ci eccitavamo, lei mi faceva venire con la mano ed io poi leccavo la sua fica e le procuravo l'orgasmo. Non le chiedevo più di scopare, probabilmente non me lo avrebbe negato, ma mi tratteneva la paura del confronto: che piacere potevo procurarle col mio modesto cazzetto dopo che lei si era fatta sfondare dall'enorme cazzo di Marino? Rita era felice ed io vivevo la sua felicità di riflesso, accontentandomi.
    
    Ero perfettamente consapevole che mi stavo sottomettendo a lei. Nel momento in cui un uomo accetta che la sua donna viva liberamente la sua sessualità, nel momento in cui diviene complice, diventa automaticamente un sottomesso. Ma questo, lo ammetto, mi procurava uno strano piacere.
    
    I racconti che mi faceva erano sempre terribilmente eccitanti, diventarono sempre più espliciti e, in qualche modo, più umilianti per me, perché automaticamente mettevano in luce la mia inferiorità rispetto al mio rivale. Inoltre mi resi presto conto che, nonostante mi amasse, cominciava a provare un sottile piacere a umiliarmi, si eccitava. Ed io mi eccitavo ancor di più, godendo della mia umiliazione.
    
    «La seconda volta mi è venuto in bocca» mi raccontò ad un certo punto, una sera.
    
    Eravamo, come al solito, sul divano del suo salotto, io con la mano sulla sua fica, lei con la sua attorno al ...
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