1. Il giovane cuckold (i)


    Data: 28/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: neriandrea28, Fonte: Annunci69

    ... masturbarmi, ero molto eccitato e volevo venire.
    
    «Vieni a leccare anche me adesso» disse Marino tirandomi per un braccio.
    
    «Ma che dici? Sei pazzo?» protestai inorridito all'idea.
    
    In un attimo si tirò su e mi diede un violento ceffone sul viso. Rimasi attonito, mi toccai la guancia in fiamme e dolente, non riuscii a dire nulla.
    
    «Non ti permettere mai più di rivolgerti a me in questo modo!» sibilò lui guardandomi fisso.
    
    Volsi lo sguardo su Rita, come per avere il suo sostegno, invano.
    
    «Ha ragione» disse invece con aria di riprovazione «te lo sei meritato. Chiedi scusa.»
    
    Rimasi muto, sconvolto.
    
    «Ascolta bene, stronzetto» riprese Marino in tono secco «quando ti chiedo una cosa devi farla senza discutere, è chiaro? Se non ti sta bene te ne puoi andare e non tornare mai più, ma puoi scordarti di rivedere Rita.»
    
    Guardai lei, sperando ancora, ma mi illudevo.
    
    «È così, amore» la sentii dire «perciò chiedi scusa e non ne parliamo più»
    
    Capii che non potevo fare altro, ormai ero vinto.
    
    «Scusa» mormorai chinando il capo.
    
    «Bravo pisellino!» esclamò Marino tornando a un tono amichevole «Ora vieni qui e lavora» concluse tornando a stendersi.
    
    Mi inginocchiai fra le sue cosce e cominciai a leccarlo. Era circonciso e il suo grosso glande violaceo era ancora umido di sperma. Lo pulii con la lingua reggendo l'asta fra le dita.
    
    Con quel gesto avevo accettato il suo dominio su di me, avevo dichiarato la mia sottomissione a lui, accettando la suprema ...
    ... umiliazione.
    
    «Leccalo bene» mi incitò lui con aria soddisfatta. Eseguii, rassegnato, passando la lingua ovunque.
    
    «Ora prendilo in bocca e succhialo!» mi ordinò.
    
    Mi vergogno a dirlo, ma non ebbi nessuno schifo a farlo. Aveva un forte odore di maschio e quando cominciai a sentire che si stava gonfiando e indurendo fra le mie labbra provai uno strano senso di soddisfazione: si stava arrapando grazie al mio lavoro!
    
    «Bravo pisellino, ci stai prendendo gusto, eh!» disse lui in tono dolce, carezzandomi la testa.
    
    Quelle parole e quella affettuosa carezza mi provocarono una sensazione di benessere e di pace. Ormai ero completamente sottomesso!
    
    Continuai a succhiare con più entusiasmo, era sempre più grosso e duro.
    
    «Ora basta» disse dopo qualche minuto spingendomi via. Si alzò e si piazzò su Rita che allargò le cosce per accoglierlo.
    
    Steso a fianco li guardavo mentre scopavano. Lei gemeva per il godimento e mi guardava sorridente, sobbalzando ad ogni affondo del cazzo di lui.
    
    «Vieni anche tu, amore» mi mormorò.
    
    Cominciai a masturbarmi e sborrai abbondantemente. Poco dopo vennero anche loro.
    
    Quella divenne la routine degli incontri. Servivo i due con la bocca e con la lingua, prima lei, poi lui o viceversa. Dopo che avevano scopato, ma a volte succhiavo lui anche prima, per farglielo diventare duro. Era umiliante l'idea di essere io a preparare il maschio che poi avrebbe scopato la mia ragazza, che l'avrebbe fatta godere al posto mio!
    
    «Bravo pisellino, sei ...